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Zes, le imprese la chiedono ma non si farà. Il centrodestra: "I soldi il Pd non li aveva previsti. Noi impegnati per le Marche"

11 Settembre 2023

FERMO – I segretari-coordinatori dei partiti regionali di maggioranza fanno quadrato attorno ad Acquaroli e alla Meloni e respingono le accuse avanzate dal Pd, ma anche da esponenti del mondo economico, per aver escluso le Marche dalla nuova Zes per il sud che parte dall’Abruzzo.

“Critiche scomposte e strumentali” ribadiscono Elena Leonardi, Giorgia Latini, Antonio Saccone e Francesco Battistoni. “Il ministro Fitto sta riordinando le Zes esistenti, non si parla di nuove” proseguono i segretari di Udc, Lega, Fdi e Forza Italia. Che poi passano all’attacco: “La prospettiva di istituire una ZES Marche (o la possibilità di una estensione a una porzione di territorio marchigiano di quella Abruzzese) non ha mai goduto dei necessari finanziamenti. La realtà è che negli anni in cui il PD è stato al governo dopo il Sisma nulla è stato fatto per migliorare la situazione economica e infrastrutturale della nostra Regione”.

Dichiarazione logica per l’esponente di Fratelli d’Italia, discutibile per le altre forze politiche che sono state invece al Governo in più occasioni. “Neghiamo un disinteresse della premier per le Marche. pensiamo solo ai 400 milioni destinati all'alluvione, i 700 milioni per le strade del cratere sismico e i 9 milioni per la continuità territoriale che consentiranno di proiettare le Marche nel mondo in modo sempre più strutturale”.

Quindi, niente Zes, questo è evidente, ma attenzione continua: “Abbiamo stabilizzato il personale della ricostruzione e derogato il numero minimo degli alunni per classe nelle scuole del cratere fino al 2028/2029. Queste iniziative, in cui oltre al Governo Meloni si è vista la partecipazione e la collaborazione proficua della Giunta Acquaroli, dimostrano come sia totalmente l'opposto del vero l'accusa di un abbandono delle Marche, che sono una priorità”.

Che sia importante la Zes lo ribadisce invece Paolo Marzialetti, vicepresidente Tessilvari e imprenditore del cappello: “Abbiamo chiesto invano e ripetutamente per anni la Decontribuzione del 30% anche per le nostre aziende, come già avviene per quelle dei Comuni della Bonifica del Tronto. Essere all'interno di tale misura era ed è essenziale ed irrinunciabile per tutte le aziende dei nostri distretti produttivi marchigiani, che devono poter essere competitivi”.

Le mancate azioni fiscali, stanno spingendo più di una griffe verso l’Abruzzo: “Non a caso anche un grande marchio del Lusso come Brunello Cucinelli, che risiede ed opera con successo in Umbria, alle porte di casa nostra, abbia deciso di investire in Abruzzo in area ZES, piuttosto che nelle Marche. Bisogna agire e farlo ora, il senatore Castelli mi ha detto di averne parlato con il ministro Fitto, non resta che attender”. Ma non troppo.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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