FERMO – Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul potenziale che una Zes nelle Marche avrebbe per le imprese, ascolti parlare la ministra per la Coesione Territoriale Mara Carfagna. L’esponente di punta di Forza Italia ha risposto alla chiamata della consigliera regionale Jessica Marcozzi e della Camera di Commercio delle Marche.
Con loro, i vertici politici, dal presidente Francesco Acquaroli all’assessore con delega Guido Castelli. Davanti, ad ascoltare la ministra, il gotha dell’economia fermana e non solo, dagli imprenditori ai sindacati passando per tutte le associazioni di categoria.
In prima fila il prefetto Vincenza Filippi, il presidente della Provincia Michele Ortenzi e l’assessora di Fermo Maria Azntonietta Di Felice, che da responsabile dell’Urbanistica ha toccato, ripresa bene dalla prefetta, la questione infrastrutturale come perno del volano economico.
“È una delle riforme più promettenti del PNRR che apre prospettive di sviluppo importanti. Questo governo un anno fa ha deciso di scommettere sulle ZES introducendo una linea di finanziamento di 630 milioni per garantirne l’infrastrutturazione, è già stata approvata la riforma che ne potenzia la governance dotando i commissari straordinari dei poteri per essere l’interlocutore unico di chi investe, semplificando le procedure per chi vuole scommettere su queste zone, istituendo come sola interfaccia lo sportello unico, introducendo regimi fiscali agevolati”. Parte da qui la ministra, che si è segnata tutti gli spunti forniti da Gino Sabatini e Guido Castelli.
Le imprese, e i comuni che sono poi gli interessati alla parte infrastrutturale, incassano una serie di certezze: la prima è che la Zes delle Marche sarà collegata a quella dell’Abruzzo, perché deve collegarsi al porto di Ancona, che dal 2017 è stato ‘prestato’ all’Abruzzo e alla sua zona speciale. La seconda è che la ministra ha confermato, come chiesto dall’assessore, che ci sono risorse aggiuntive per le Marche, e altre zone in fase di attuazione, rispetto a quelle già stanziate.
Un esempio, i 680 milioni per le infrastrutture delle otto aree attive oggi sono destinati a crescere tramite diverse tipologie di fondi. La terza è che la metratura della Zes, 1786 ettari, tale è anche se collegata all’Abruzzo, quindi ci sarà un raddoppio dello spazio attuale occupato dalla regione più a sud.
“Ricordate anche che – ha proseguito la Carfagna – le zone che sceglierete devono avere un legame d’uso, soprattutto se non adiacenti”. La scelta delle aree da inserire è la vera sfida, che spetta alla Regione Marche, come ribadisce la ministra chiedendo su questo di accelerare.
“Una decisione che prenderemo con le associazioni di categoria, con i sindaci. Per questo – riprendono Castelli e Acquaroli – ci avvarremo del prezioso lavoro della Camera di Commercio delle Marche”. Del resto la Camera è la voce dell’economia. “Parliamo di visione strategica generale e regionale delle aree che potranno beneficiare delle misure di agevolazione e semplificazione. La Zes è un valore aggiunto per tutti, sia per quanti ricadranno nell’area interessata sia per chi ne sarà toccando indirettamente non avendo la propria ricompresa nella zona”.
C’è già una cartina di riferimento, perché non tutti i comuni ne possono fare parte e quelli inseriti sono concentrati nelle tre province del sud. Di questi poi si inseriscono le aree industriali dell'area di crisi complessa, ma non tutte e da qui la parcellizzazione che potrebbe prevedere, se necessario, anche piccoli ‘francobolli’ all’interno delle zone del cratere, ma la contiguità sarà un ulteriore fattore.
I tempi sono stretti, lo sanno tutti. “Entro un mese ci piacerebbe avere un quadro molto più, chiaro” chiosa Castelli, che poi, salutata la Carfagna, si è aperto al question time dei partecipanti all’incontro. “Proseguiremo con incontri in ogni provincia, vanno definito i vari aspetti di una misura che sarà una leva in più per la competizione del nostro territorio che dopo la pandemia è colpita in maniera frontale dalla situazione russa”.
Tutti al lavoro quindi per creare le condizioni utili a far sì che la Zes, che porta con sé incentivi, detassazioni, semplificazione burocratica (basta un permesso contro almeno i 5 di oggi per avviare un’attività) diventi realtà insieme con l’Abruzzo, ma ognuno con le sue specificità.
Raffaele Vitali