di Raffaele Vitali
GROTTAZZOLINA – L’inno nazionale cantato in coro dai mille del PalaGrotta dà inizio alla finale di Supercoppa tra la Yuasa Battery Grottazzolina e la Consoli Sferc Brescia. Brividi, come quelli che restano dopo il lungo applauso per Michele Massa, il campione di scherma paralimpica ospite dell’ultima gara della stagione. Co lui, in tribuna il governatore Francesco Acquaroli e il numero uno del Coni Fabio Luna. È l’ultima partita di questa straordinaria stagione, è quella di saluto a tanti beniamini che non saliranno al piano di sopra con coach Ortenzi.
Vince Brescia, è più fresca e concentrata. La Yuasa perde, come in Coppa Italia. Peccato, ma poco importa. È un po’ come se dopo la tombola lasci agli amici il tombolino. Perché il vero trofeo, la Superlega, se l’è preso coach Ortenzi coni suoi straordinari giocatori. Certo, chiudere con un trofeo avrebbe caricato ancora di più un ambiente già super eccitato dall’idea di sedersi il prossimo ano al tavolo con le grandi. Il campo tricolore emoziona Fedrizzi e soprattutto Marchisio e Marchiani che no son perfetti come al solito nella costruzione di gioco. Finisce qui la stagione sul campo di gioco, prosegue la festa promozione domani, dalle 19 in Comune e poi in piazza, con giocatori e autorità.
PRIMO SET (20-25)
Il primo punto, dopo quattro attacchi è di Brescia, come il secondo frutto di una ‘dormita’ collettiva. Ci sarà da lottare. Ma si sapeva. Con l’intensità del match crescono anche i decibel del pubblico. A sbloccare i suoi è Breuning, alla sua ultima partita in maglia Yuasa.
Senza Mattei, che si è infortunato al dito, super lavoro per Cannella e chance per Cubito. Il tuto davanti alle telecamere di Sky e all’Italia appassionata di volley che ora attende la piccola Grottazzolina in Superlega. Prima però cc è la voglia del giovane 44enne Tiberti che con i polpastrelli o in bagher regala perle ai compagni e al pubblico.
Il cubano di Brescia picchia, ma Breuning non è da meno e Cubito, chiamato all’opera, non tira indietro le mani, anzi le allunga e mura Klapwijk e Cominetti uno dietro l’altro per rimettere le cose a posto, ovvero la Yuasa con la testa avanti. Si va avanti così fino a quando il braccio di Gavilan non inserisce la quinta e abbatte la resistenza di Cattaneo e poi agevola gli errori della Yuasa che in un amen sprofonda sul 16-21. Non c’è servizio, posca ricezione e il primo set non può che premiare gli ospiti.
Serve qualcosa di più, Marchiani deve trovare alternative agli schiacciatori e dare fiducia ai sostituti di Mattei, ma soprattutto i compagni devono metterlo in condizione di inventare. Si riparte quindi, ci sono sempre tre set da vincere per alzare la Supercoppa.
SECONDO SET (25-20)
Chi ben comincia…non è il caso di Breuning che schiaccia fuori di un paio di metri. Coach Ortenzi è più concentrato dei campioni di A2 che devono ritrovare continuità nelle cose semplici, quelle che li hanno sempre caratterizzati, a cominciare dalla ricezione che invece è un vero problema anche per Marchisio. Tentenna il muro, Gavilan lo buca in diagonale anche quando è a due. C’è confusione in campo, con colpi da beach volley che poco rendono (3-6).
Ortenzi non si scompone, Breuning prima di salire sull’aereo per Salonicco ha ancora qualcosa da dire e finalmente mette in difficoltà la ricezione della Consoli e permettere così a Cubito di tornare a murare. Sul sevizio di Gavilan sembra di essere tornati alla lezione di Zorzi sulle zone di conflitto in campo, perché Fedrizzi e Marchisio si contendono lo stesso pallone sbagliandolo. Capita. Anche che sbagli un arbitro nonostante il videocheck, visto che la palla del 10-10 dentro l’ha vista solo lui, con tanto di spiegazione vi microfono per rasserenare, senza successo, il pubblico di casa. Ma la Yuasa cresce, soprattuto Cattaneo che così alleggerisce l’attenzione del muro da Fedrizzi e Breuning. L’allungo decisivo arriva dopo un paio di difese (15-21). E proprio Fedrizzi chiude il set con un servizio vincente atteso già da un’ora.
TERZO SET (25-27)
Gavilan si prende un giro di riposo, sbaglia la battuta ma Fedrizzi non ne approfitta perché trova nel suo alter ego Cominetti. Breuning c’è, anche se il video check in questa partita è decisamente amico di Brescia. Di certo amico dei lombardi non è Cubito che sta usando al meglio l’occasione della vita (7-7). Un set strano il terzo, perché ad attacchi stellari seguono giochi d’astuzia. E così il tempo si dilata, come la fatica da caldo.
Se Gavilan lascia cadere un pallone convinto che tocchi al compagno, Breuning batte fuori e regala a Cominetti l’occasione adatta per far vedere che oltre ad attaccare in banda sa servire e pure bene. Come Tiberti, fresco Mvp della Coppa Italia, ricorda al pubblico che si può fare punto anche sulla second palla, piazzando un tocco sotto rete che fa saltare la difesa di casa. Squadra che trova un ace con Vecchi, “un capitano, c’è solo un capitano” cantano i tifosi, ma poi no sfrutta due set point e deve giocarsela ai vantaggi. E si sa, se Breuning ne sbaglia una, quella dopo di solito non solo a mette a terra, lui abbatte l’avversario. Che poi però si rialza, lo mura e si prende il terzo set.
QUARTO SET (19-25)
Per la prima volta a muovere il tabellone è la Yuasa Battery. Porterà bene? Buon inizio, ma alla fine Brescia è sempre lì, attaccata alle caviglie come il miglior rugbista. E quando Fedrizzi prova il ‘tocco’ alla Cominetti e la mette fuori, è tutto da rifare. È il momento più difficile perché il break si allunga fino a quando Breuning dalla seconda linea non supera il muro. L’assenza di Mattei alla lunga si fa sentire, il suo timing sotto rete era diventata una risorsa, senza si fatica e Marchiani non riesce a inventare (7-10), anzi spinge i compagni a qualcosa di non programmato, vedi Breuning che tenta un pallonetto, ne avrà fatti due in tutto il campionato, prontamente murato.
I tifosi non vogliono andare a casa a vedere Report, per cui riprendono a incitare. Ma Tiberti non è uno che si fa distrarre dalle trombette. Un punto lo rosicchia Fedrizzi con la pipe, ma serve di più. quattro punti, quando ti giochi il set del vivi o muori cominciano a essere tanti. e se anche capitan Vecchi messo in campo per incidere con il servizio, manda la palla in tribuna, sognare comincia a diventare difficile. Per non dire impossibile quando la ricezione di Fedrizzi vola sopra Marchiani e la rete, diventando un’alzata perfetta per il centrale di Brescia
Peccato, meritava un finale diverso la grande stagione di Grottazzolina. Vincere aiuta a vincere, non è questo il caso perché Coppa Italia e Supercoppa mostrano avversarie più pronte. Ma esserlo oggi conta poco, quando serviva Marchiani e compagni non hanno fallito l’appuntamento con la gloria.