di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Buona la prima, ma per la vittoria bisogna aspettare. Intanto, la Yuasa Battery in Superlega mette il suo primo punto, strappa due set a Monza, ex finalista scudetto, e porta al PalaSavelli 2162 tifosi. Una partita che fa esperienza, una partita che manda un messaggio al campionato: la matricola non è la vittima sacrificale. Pubblico caldo, coinvolto e non era scontato. La società continuerà a lavorarci, anche per far crescere i 599 abbonati. Un aiuto arriverà dai tanti sindaci presenti, Servigliano, Grottazzolina, Monte Giberto, Fermo, e ovviamente Vesprini con l’assessore Senzacqua che si cimenta anche al tamburo in curva. Poi la regione, con Marinangeli, Putzu e l’ex consigliere Lucentini.
Un ottimo primo set, ma a vincerlo è Monza 23-25. Ci pensa Fedrizzi a rompere il ghiaccio, lo schiacciatore che ha portato Grottazzolina in Superlega non trema. Il suo primo set è la fotografia della Yuasa Battery, bei colpi, palle a terra e qualche muro. Perché questo significa salire al gradino più alto, non poter tardare neanche un secondo, altrimenti si fa invasione, vedi Mattei a quota 14. Ma è lo stesso Mattei, uno che in Superlega ci era stato per poi scendere di livello e che con orgoglio oggi ci torna e nel primo set dimostra anche di poterci stare.
L’idolo dei tifosi anche di casa, Juantorena, ancora non è pronto e scalda i compagni, regalando sorrisi e consigli. Quelli che servono a Monza, alla fine di un set davvero equilibrato che la Yuasa ha ripreso quando gli ospiti stavano per scappare, anche grazie al puntuale time out di Ortenzi. Ognuno ha messo il suo mattoncino, soprattutto Petkovic che ci ha messo un po’ a scaldare il braccio. Come lui Antonov. Alla fine del primo set il più continuo Fedrizzi, ma a mettere l’ultimo pallone a terra sono i lombardi di coach Eccheli.
Neanche il tempo di asciugare il sudore che si riparte. E la Yuasa Battery ingrana la quinta, 7-3 e 13-7 in pochi minuti. Tutto sull’asse che cresce sempre più, quello tra Zhukouski e il centrale Mattei. Concentrati i giocatori con Ortenzi che si muove a bordo campo impeccabile nella sua camicia bianca che non suda mai. Il punto è che ni Superlega no puoi mai distrarti, perché ogni esitazione è un punto per gli avversari, soprattutto se in battuta ci va Rohrs. L’arrivo di Cattaneo in tribuna, un altro degli idoli della promozione oggi in forza a Siena, fa scaldare ancora di più il PalaSavelli. Che deve imparare ad amare il volley, ma per questo ci sono gli Skapigliati, che prima dei carota Boys hanno portato il colore arancione ai massimi livelli.
Quando entra Marchisio, terzo eroe della promozione, il secondo set diventa un momento di festa, anche perché con Demyanenko finalmente protagonista a muro, ci ha messo un po’ a carburare il canadese, il secondo set è una formalità 25-16. E il primo set in Superlega è realtà.
Terzo set, che un po’ come nel basket spesso decide le partite equilibrate in cui il pubblico ha la possibilità di ammirare due dei più forti alzatori del campionato. E questo, pensando all’assenza di Juantorena e Zaytsev, fa pensare che Monza è destinata davvero aa diventare una delle protagoniste della stagione. Anche perché la qualità del muro biancoblu è davvero alta, con Di Martino e Beretta che si alternano senza far scendere mai il livello. Quel livello che garantisce Petkovic e che a corrente molto alternata mostra anche il ‘vecchio’ Antonov.
Punto a punto, ma come la velocità dell’attacco scende, in Superlega si diventa prevedibili. Tre muri consecutivi, Zhukouski dimentica i centrali, permettono a Monza di allungare sul 12-15, nonostante il time out di Ortenzi. fotografia del set è la palla del 16-18 che i giocatori della Yuasa difendono per i primi due tocchi, poi quando andrebbe solo mandata nell’altra metà campo si fermano e il pallone cade in quella zona di conflitto che in Superlega è inaccettabile. E questo vale anche per gli esperti finalisti dell’ultima stagione. L’illusione di avere il set in campo costa cara.
La Yuasa rosicchia e resta attaccata all’osso con Petkovic, che guerreggia con Szwarc, implacabile in banda nel cercare il mani fuori. Quando Petkovic ha la palla del set, dopo un’ottima difesa di Marchisio sembra fatta, ma anche le gambe migliori in campo possono prendersi un attimo di pausa e la schiacciata finisce aa metà rete. Nessun problema, il sangue serbo è originale, non si arrende mai. Come Szwarc che prima infila l’ace, poi lascia al compagno di avventura Rohrs il gusto di chiudere il lunghissimo set, 30-32.
Capacità di reazione? La Yuasa ne ha da vendere. Preso un altro schiaffo, come nel primo set, si rialza e no mostra l’altra guancia, anzi. Fedrizzi martella al servizio, il croato si ricorda che Mattei quando viene servito bene implacabile, Petkovic schiaccia tuto quello che passa e finalmente anche Antonov la mette a terra (10-6). A prescindere da come andrà a finire il quarto set, l’inizio è da squadra di categoria.
Coach Ortenzi nei cambi palla non nasconde la soddisfazione con dei sorrisi che ripagano i suoi della fatica. Chi non ingrana è Demyanenko, i suoi muscoli sono pieni di acido lattico dovuto aa una preparazione iniziata in ritardo, con carichi che smaltirà aa breve ritrovando così quell’esplosività che l’ha portato a essere uno dei migliori centrali del panorama internazionale (11-11).
Bisogna soffrire anche perché Antonov torna nel suo tunnel personale e anziché schiacciare, magari cercando un tocco, si accontenta di un pallonetto. Ortenzi però non lo cambia, Tatarov in panchina freme e alla fine entra ma per l’altro schiacciatore, Fedrizzi. il bulgaro ha voglia e un muro carico di speranza lo piazza (22-23) prima di uscire tra i cinque dei compagni. Quando il match sembra finito, con Monza pronta a festeggiare, il team di Grottazzolina tira fuori le unghie e si procura sun set point.
Il secondo arriva con una schiacciata di Antonov, quasi non ci credono neppure i compagni e la schiacciata fuori di Rohrs manda tutto al tie-break e premia la fiducia di Ortenzi. Quinto set, quindi punti da mettere a terra ma l’uno due di Monza è micidiale, prima il pallonetto perfetto di Rohrs, poi l’ace su Antonov. Ma la Yuasa Battery non si arrende, ritrova anche un primo tempo con Demyanenko che poi carica come una dinamo Antonov, che mura e riapre di nuovo la partita (8-9).
Che avesse bisogno di più tempo per carburare? Se il bulgaro è quello del tie-break c’è di che sperare. Non basta però, Monza è cinica, la Yuasa sbaglia un paio di ricezioni e la partita finisce 9-15. Applausi, tanti, anche per l'Mvp, il 'centralone' di casa Andrea Mattei.