PESARO – Un disastro. La Vuelle è stata travolta a Trieste da Daniele Cavaliero e compagni. “Assenze importanti, da una parte e dall’altra. Per noi sono stati un fattore. Senza Cain abbiamo subito tantissimo sotto canestro. È preoccupante tutto questo, dopo la pausa di due mesi fa subiamo una media di 20 punti in più”. E senza difesa non si vince, ancora di meno quando neppure provi a rientrare per fermare il contropiede avversario.
“Basta con le scuse, non possiamo continuare a subire 100 punti da ogni avversaria”. Il problema è che coach Repesa dal suo rientro post Covid non è riuscito a capire cosa sia cambiato nel gruppo, ma ancora spera in una reazione.
Quello che inquieta delle partite della Vuelle Pesaro sono i black out che durano però interi quarti. Certo, il gruppo poi sa reagire, vedi il secondo periodo in cui il canestro era diventato amico. Ma se in due minuti subisci dieci punti, tutto diventa complicato. In particolar modo quando le rotazioni si accorciano a causa delle assenze e anche di scelte difficilmente comprendibili di coach Repesa.
Quando sei in difficoltà e rischi di retrocedere, per fortuna Cantù che si è suicidata oggi contro Reggio Emilia, l’obiettivo di un allenatore è mettere in campo i migliori. E allora la domanda è: cosa non funziona tra Repesa ed Eboua? L’ala grande è stata riportata in Italia dalla dirigenza, l’allenatore non lo considera. Ma se la Vuelle ha in Zanotti il miglior realizzatore, con tutto il rispetto per il lungo con le mani da guardia, le ultime due partite diventano un’agonia. Eboua, nei pochi minuti in campo intanto ha regalato il miglior pick&roll di giornata con Robinson. E poi c’è il ritorno di Drell nel suo tunnel negativo, sono un paio di gare che l’ala è fuori dai giochi.
Considerando che la prossima sfida è contro Milano, a meno che l’Armani non decida come accaduto negli ultimi anni di essere ‘amica’ di Pesaro, la salvezza si giocherà nell’ultima giornata a Brescia, contro una Germani nata per stare in alto e precipitata in fondo alla classifica, attualmente a quota 18 contro i 20 di Pesaro (ma c’è il ricorso Fortitudo ancora aperto, ndr). È vero che anche la retrocessa resterà in A pagando, ma di certo i soldi sarebbe meglio spenderli per un buon giocatore piuttosto che per ingrassare le casse della Legabasket.
