FERMO – Confindustria Centro Adriatico addio. Il 75% delle aziende iscritte all’Uif, Unione industriali del Fermano, non ha avuto dubbi: voto praticamente unanime all’uscita da Centro Adriatico. Il punto 4 della discussione tra gli imprenditori infatti passa con un contrario, due astenuti e 63 voti a favore. 66 imprenditori in sala, altri 44 ‘presenti’ grazie alle deleghe. Tutti in piedi, all’inizio, per ricordare il primo presidente Ripa.
Il presidente facente funzioni, Fabrizio Luciani, ha condotto l’assemblea, partecipata oltre le aspettative. Gli imprenditori, con mascherina e mani igienizzate, hanno riempito i posti previsti della sala dell’hotel Royal. Quella che prima della nascita di Centro Adriatico era la sede regina delle riunioni, riprende la sua centralità.
Un punto dopo l’altro è arrivata la votazione bulgara, che dimostra la compattezza del mondo imprenditoriale fermano. Ogni punto ha ricevuto gli stessi voti, tranne l’ultimo. Per l’espulsione, o quantomeno le dimissioni, di Simone Mariani ed Enrico Ciccola, gli astenuti sono diventati tre, mentre uno è rimasto il voto contrario.
Così come ha votato compatta l’assemblea nel chiedere a Confindustria Nazionale la nullità dei provvedimenti presi da Centro Adriatico nel famigerato consiglio generale che ha portato alle espulsioni di Luciani e di Andrea Santori. Tutto questo dopo l’unione delle due territoriali diventa storia. Il futuro è ancora tutto da scrivere.
Primo perché le decisioni dell’assemblea devono passare per la Giunta dell’Uif per essere esecutive, secondo perché si attende il consiglio generale chiesto al presidente Simone Mariani dai Probiviri nazionali. Possibilità di ricucire? Guardando ai voti tutto fa pensare di no, ma la partita è complessa e piena di passaggi, incluso il necessario riaccreditamento dentro Confindustria dell’Uif.
@raffaelevitali