FERMO – Anche i re inciampano, a Roma uno è caduto, ma non la passione dei tifosi. Tantomeno quella di Vojo Ilic, il cameriere di Fermo che anno dopo anno, torneo dopo torneo, impresa dopo impresa, è riuscito a entrare nel gotha del Nole Fan Club.
Il tennis è così, si fanno sforzi e investimenti per trovare i biglietti giusti e stare vicino al proprio idolo i questo caso Nole Djokovic, e poi in una domenica qualunque invece il campione esce di scena contro un avversario di poco spessore. Una giornata storta che impoverisce Roma e gli Internazionali d ‘Italia, ma che soprattutto rinvia l’incontro tra Vojo e il suo idolo di qualche settimana.
“Il mio obiettivo – racconta Vojo che in mano tiene un prezioso libro - è di incontrarlo, con calma. Non sarà facile, spero di riuscire a seguire un suo allenamento privato a Parigi. Altrimenti ci sono le Olimpiadi, sarò lì a ti farlo, tra l’altro con me anche il sindaco di Fermo Palo Calcinaro verrà”.
Il libro è quello ufficiale del Nole Fan club i cui proventi vanno in beneficenza per alcune associazioni di bambini. “Ogni anno, dal 2018, esce una edizione nuova che racconta l’anno sportivo di Djokovic con due pagine dedicate ai Nole Fan più famosi e io – racconta Vojo sfogliando il volume - sono stato inserito in due foto, tra cui il selfie. Un libro che gira in tutto il mondo. Mi hanno scritto dall’Australia: ‘ce l’hai fatta’. Non capivo, poi mi è arrivata una copia a casa”.
Una grande soddisfazione, perché dopo 17 anni che segue il numero 1 del mondo del tennis, il cameriere che faticava per comprare ogni biglietto è stato gratificato. Classe 1981, Vojo è partito da Novisad e a sette anni è arrivato in Italia, a Monte Urano, con la madre. Oggi lavora dal Priore, ma di amici ne ha in ogni angolo, aa cominciare dal vicino di lavoro, At_Wines, che l’ha ospitato per la presentazione del libro
“Sono pronto per una grande estate. Parigi, poi Wimbledon e le Olimpiadi. Ci sarò, in ogni occasione. Anche grazie al responsabile del Nole Fan, Milan Ognjenovic, che mi trova sempre la posizione migliore”.
L’impegno è massimo, permessi dal lavoro, turni più lunghi per recuperare le ore necessarie e poi la speranza. “Mica facile essere sempre al posto giusto. Non è che ti dicono Nole gioca lunedì alle 16. I tabelloni spesso variano e quindi si rischia, ma la passione vince. Ho visto la semifinale e la finale di Coppa Davis. Vederlo perdere in semifinale è stato doloroso, ma poi la gioia della vittoria dell’Italia con Sinner in finale. Poi i tornei di Malaga e Dubai, dove però Djokovic ha deciso di ritirarsi ho visto la partita di Sonego, che ni ha donato l’asciugamano. La mia doppia anima serba-italiana era soddisfatta”.
Avanti tutta quindi, Vojo guarda già al domani, il 2 giugno sarà a Parigi con i 15 componenti del Fan Club mondiale e una certezza: la passione per il campione serbo non verrà mai meno, anche perché il volto di Djokovic se l’è tatuato sul polpaccio.
Raffaele Vitali