FERMO – Il ritorno alla normalità prende forma anche legato alla Cultura. A Fermo significa rivedere le persone dentro i musei. Hanno ricominciato quelli comunali che l’1 e 2 giugno hanno visto arrivare 97 turisti. “Per la maggior parte – spiega l’assessora Micol Lanzidei – da Lombardia, Toscana e Veneto”.
Numeri che possono solo crescere, visto che le persone ancora non sapevano bene come e quando muoversi, il sistema di prenotazione. “L’altro aspetto positivo è che la maggior parte sceglie il biglietto unico, poi ci sono stati 32 che hanno voluto solo visitare le Cisterne romane” ribadisce l’assessora.
E Fermo da domani si arricchisce ancora: riapre il Museo Diocesano di Fermo e torneranno di nuovo visitabili le splendide opere conservate: il Messale De Firmonibus, la casula di San Tommaso Becket, le opere di Crivelli e di Fra Marino Angeli, senza dimenticare, nella Sala del Tesoro, il pastorale appartenuto a Sisto V.
“Questa ricchezza possa e debba essere occasione di crescita. L’educazione alla bellezza insegna a svelare, nell’arte, l’altro, arricchisce l’animo. È ascolto e cura di un patrimonio, tutt’ora attuale. È recuperare il tempo per riflettere e riappropriarsi delle proprie emozioni ascoltando la storia che dal passato giunge ai nostri giorni, proiettandoci nel futuro” commenta l’arcivescovo Rocco Pennacchio.
La gestione è stata affidata alla Maggioli Cultura che ha esteso l’orario in vista dell’estate, con la possibilità di prenotare il biglietto anche on-line. Fino al 31 agosto il Museo diocesano sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12:30 e dalle 16 alle 19.
r.vit.