di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – Direzione Germania. La ‘Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta tra San Giovanni e San Francesco’ ha colpito il direttore di uno dei più importanti musei diocesani di Germania. E così, il quadro del comune di Sant’Elpidio a Mare è pronto a salire su un mezzo, scortato, per raggiungere la collina che domina Monaco di Baviera e diventare uno dei prezzi pregiati della grande mostra dedicata a San Francesco organizzata all’interno del Diozesanmuseum Freising.
Lidia Carrion, ceo della Swiss Lab for Culture Projects, insieme con il direttore Christoph Kurzeder, è l’anima della mostra. “Ma cosa significa essere sindaco di un comune così bello?” esordisce la Carrion, veneta di origini, svizzera-tedesca per lavoro, rivolgendosi al sindaco Alessio Pignotti che non può che sorridere.
“Vogliamo venire a vedere non solo Sant’Elpidio, ma a fare anche shopping e ad ammirare il territorio. Ma prima vi aspettiamo per l’inaugurazione” esordisce la ceo. Come il Rubens per Fermo, ecco che parte l’ambasciatore di Sant’Elpidio a Mare, il Crivelli. “Poter fare parte di una mostra così importante a Monaco di Baviera, ci permette di far conoscere la nostra ricchezza che a volte viene trascurata anche da chi in questa terra ci vive” spiega il sindaco.
La mostra è incentrata sula figura di San Francesco d’Assisi. “Una esposizione che unisce la storia alla contemporaneità del cinema. Un continuo intreccio tra passato e attualità, che la figura di San Francesco incarna alla perfezione in questo tempo che ha bisogno di ritrovare il suo equilibrio con la natura e con il sistema sociale” prosegue.
La mostra è visitabile dall’8 ottobre al 7 gennaio al Diozesanmuseum Freising. “Un’occasione che ci dimostra quanto la cultura sia un ponte tra culture e luoghi” ribadisce Pignotti.
Lidia Carrion ha il compito di spiegare il mondo diretto da Kurzeder. E anche di far capire come la Baviera sia arrivata a bussare alla porta del comune elpidiense. “Abbiamo scoperto il trittico del Crivelli dal catalogo curato da Stefano Papetti che si trova nella nostra biblioteca. Abbiamo così contattato Papetti (direttore pinacoteca di Ascoli Piceno, ndr) e poi Sant’Elpidio a Mare e Montefiore all’Aso. Il vostro quadro di Crivelli è una meraviglia, neppure pensavamo che saremmo riusciti ad averlo in prestito. Ma il primo approccio con la dottoressa Paniccià è stato fondamentale”.
“Opera chiave per capire il personaggio san Francesco, la sua teologia. Abbiamo tante opere che riflettono sulla passione di Cristo, ma è questa che tocca il lato del santo che ci ha aperto all’incarnazione L’opera sarà collocata nel punto cardine dell’esposizione” precisa il direttore.
Per il museo diocesano è la terza mostra realizzata in collaborazione con l’Italia. “La prima l’abbiamo fatta con il tesoro di San Gennaro, con 26 busti di argento trasportati con sei tir; la seconda è stata dedicata alla ‘maledetta lussuria’. Ora San Francesco, il ‘poverello’ rivoluzionario e ancora più contemporaneo. Il direttore non guarda sol l’aspetto iconografico, ma anche l’antropologico” ribadisce la Carrion.
Aggiunge il direttore: “Questa mostra è il terzo step del ciclo di riapertura, dopo otto anni di restauri. Racconta la storia di un processo mentale condiviso con il nostro Cardinale”. Non un dettaglio, questo. “La cattolica Baviera è minoranza, affrontare questi temi in un’area così ortodossa non era facile. Ma il direttore crede nel dialogo e nel fatto che la buona cultura possa salvare il mondo”.
Su questo interviene l’assessora alla Cultura, Michela Romagnoli: “Grazie per l’opportunità. Un anello tra cultura e fraternità è quello che ricercate, ci ha convinto subito, mi ricorda le parole di Edgar Morin che credeva molto nella connessione tra mente e natura”.
Nel concedere l’opera, il comune ottiene due vantaggi. Il primo è economico, 5mila euro che verranno investiti nella pinacoteca” precisa la dirigente Paniccià; il secondo è pratico, visto che il museo tedesco si occuperà di un piccolo restauro dell’opera. E questo perché il Crivelli per mesi sarà ospitato in uno dei musei modello della Germania.
L’opera prima di partire supera tre step. In primis le Sovrintendenze, che visitano l’opera e stabiliscono le condizioni accettando la richiesta del prestito. Se l’opera può viaggiare arriva il parere positivo; poi viene eseguito il condition report alla partenza e all’arrivo; infine, il restauro.
“Il nostro è uno dei più grandi musei diocesani al mondo con decine di migliaia di opere che da ottobre è stato dotato di tecnologie di conservazione tra le più avanzate al mondo. La gestione delle opere lignee è per noi molto attenta, abbiamo all’interno un team di restauratori e alla fine la miglioreremo. Abbiamo anche un sistema di controllo h24”.
Buon viaggio quindi a Vittore Crivelli e al suo San Francesco, con al speranza che sia l’ambasciatore di Sant’Elpidio come è da anni l’Adorazione dei Pastori di Rubens per Fermo. La Germania è il primo mercato dei calzaturieri, chissà che non si possa organizzare anche altro visto che il museo ama accompagnare la mostra con prodotti tipici, Sant’Elpidio a Mare per questo porterà vino e asparagi dop.
@raffaelevitali