FERMO - Nelle Marche crescono per il quarto anno le richieste di aiuto ai Centri antiviolenza: sono state 748 nel 2023 rispetto alle 705 del 2022 (+ 43); nel 2021 furono 663 e nel 2020 483. Quattro i femminicidi commessi nel 2023 (67 in Italia): le vittime sono Rita Talamelli, Concetta Marruocco, Marina Luzi e Giuseppina Traini, secondo il rapporto regionale sulla violenza di genere illustrato oggi durante il Consiglio regionale aperto e dedicato al tema nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Sono stati emessi 29 allontanamenti dalla casa famigliare, 83 divieti di avvicinamento e 73 richieste di ammonimento.
Il fermano segue il trend regionale. Nel 2024, infatti, i carabinieri hanno raccolto 79 denunce per reati legati alla violenza di genere, tra cui maltrattamenti, atti persecutori e violenze sessuali. Erano state 74 nel 2023 e 53 nel 22022. Sono 74 le persone denunciate e tre quelle arrestate con attivazione del codice rosso per garantire rapidità nelle attività di protezione delle vittime.
Sette sono i ‘braccialetti anti-stalking’ attivi, dispositivi elettronici pensati per offrire un ulteriore strumento di sicurezza alle vittime, gestiti dalla centrale operativa dei carabinieri di Fermo. Dati che lasciano trasparire un aumento nelle denunce: nel 2023, infatti, i carabinieri hanno raccolto 74 denunce e deferito alla Procura 70 persone, di cui due arrestate. “Nel 2022 invece sono state raccolte 53 denunce e deferiti 44 individui di cui due in stato di arresto” spiega il comandante provinciale che con il Soroptimist, dopo aver creato stanze riservate per le denunce delle donne, ha deciso di illuminare di arancione il comando.
Tornando ai dati regionali, sono in aumento del 20% anche le diagnosi di violenza nei Pronto soccorso, dove sono state assistite 251 donne, di cui 19 minorenni; nel 2022 furono 208. Si sono verificati 1.595 casi, il doppio del 2022, di accesso ai consultori per casi di abuso e maltrattamento su donne o minori mentre i casi inviati dai Tribunali e Procure sono passati da 514 nel 2022 a 1109 nel 2023.
Numeri forniti dai Cav (Centri antiviolenza che sono cinque nelle Marche), case rifugio (8), Centri per uomini autori di violenza (5 Cuav a cui hanno fatto accesso 160 utenti), Ambiti territoriali sociali, flussi informativi dei Pronto soccorso, consultori familiari e, negli ultimi due anni, dai numeri raccolti dall'Ufficio del Garante regionale, relativi a reati di violenza forniti dalle Procure.
Analizzando il profilo delle utenti dei cinque Cav, il 31% è nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni, coniugate per il 40% e italiane per il 73%. La maggioranza ha un lavoro stabile e un diploma di scuola superiore. Nel 78% dei casi il maltrattante risiede nelle Marche e nel 76% dei casi è italiano. Nel 56% delle donne che si rivolgono ai Centri la violenza si protrae da più di 5 anni e il 79,9% dei maltrattanti sono attuali o precedenti partner per la vittima.