PORTO SANT’ELPIDIO – In occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne, l’Avri (Associazione vittime riunite d’Italia) insieme con la commissione pari opportunità comunale e provinciale, con le presidenti Ilaria Santandrea e Antonella Orazietti, ha organizzato un convengo particolare: la violenza sul luogo di lavoro.
“Si parla spesso della famiglia, non si tocca quasi mai questo aspetto ancora tabù”. Ospite sarà Anna Capponi, ex agente della Polizia locale di Teramo, che ha subito violenze sul lavoro “e che dal 2012 a oggi ha combattuto contro un sistema al limite dell’omertà, senza l’appoggio del suo ambiente di lavoro. ha superato una denuncia di calunnia” racconta Laura Iannone, referente regionale Avri ed ex commissaria alle pari opportunità.
Nel 2019 c’è ancora molto da fare: “Culturalmente e mentalmente bisogna lavorare. Il mondo di lavoro tutt’oggi discrimina la donna”. Si parla di coraggio, e ne serve tanto per combattere per sei anni a viso aperto: “Anna ha subito umiliazioni e due licenziamenti. Ma poi è arrivata la rivincita. Ci sono due sentenze di reintegra sul posto di lavoro” aggiunge la Iannone.
Non è arrivato a Porto Sant’Elpidio Angelo Bertoglio, presidente nazionale Avri, ma non mancherà all’appuntamento del 23 novembre., alle 1730 alla Piccola Al suo fianco ci saranno anche Monica Brandiferri, consigliera Pari opportunità di Teramo, e quelle della Provincia di Fermo, Alessandra Cognigni.
Se c’è da battagliare non manca mai Antonella Orazietti: “La storia di Anna ci permette di affrontare un tema poco conosciuto, la violenza sul lavoro, le molestie”. Due i tipi di violenze: interne ed esterne. “Tra le esterne le più a rischio sono gli operatori di forze dell’ordine e sanitari. Mancano studi, ma la Comunità Europea ci sta investendo per capire. Tra le interne, si parla di violenze di tipo psicologico, spesso legata al primo approccio molesto”.
La Commissione pari opportunità ha scelto di dare voce alla consigliera di parità, che ha poteri di intervento da un punto di vista giudiziario, in particolare sull’ambiente di lavoro. “Ci sono norme per difendere le donne, ma ci vuole la cultura”. Ilaria Santandrea tiene la bandiera della Commissione in Comune: “Noi siamo pronti a collaborare con chiunque tratta temi legati alla donna. Il macro tema donna e lavoro è al centro dell’attenzione mediatica: si parla di disparità economica e ora anche di violenza. Il tema è sentito. “Al livello regionale abbiamo migliorato la capacità di intercettazione e di lettura del fenomeno da parte dei Centri antiviolenza, introdotto il Codice Rosa nei Pronto soccorso, abolito il ticket sanitario per tutte le prestazioni alle vittime e ai loro figli. Ma soprattutto abbiamo creato la rete, interconnettendo istituzioni e servizi, intensificato le azioni di prevenzione primaria per aumentare, nelle persone, la conoscenza e la consapevolezza del fenomeno che va combattuto senza tregua. A partire dalle scuole superiori” ricorda sempre Manuela Bora, assessora regionale alle Pari Opportunità.
Un fenomeno attenzionato, ma ancora non denunciato, almeno nella provincia di Fermo. “Ancora nessuna segnalazione alla consigliera di parità per violenze sul lavoro. Il decreto 81 del 2008 è uno degli strumenti chiave, ma molti non lo sanno” prosegue la Orazietti.
In Provincia c’è un protocollo firmato in Prefettura dai comuni e ci sono percorsi di formazione congiunta tra operatori che lavorano tra diversi settori: “Chiaro che accanto a questo serve il coraggio delle donne e cominciare a puntare il dito verso il carnefice e non sulla vittima. Servono comunità per i ‘maltrattanti’ oggi presenti solo in Emilia, Toscana e Lombardia. Nelle Marche sono partiti dei percorsi a Pesaro e Ancona, ma dobbiamo crederci, bisogna aiutare anche chi ha dei problemi, non lasciarla a se stessa” concludono le tre battagliere donne. Appuntamento per sabato, vietato mancare.