FERMO - Purtroppo non si fermano i casi di violenza sulle donne. Alcuni giorni fa il Questore di Fermo ha emesso un provvedimento di ammonimento per violenza domestica nei confronti di un uomo, responsabile di atti di violenza, in ambito domestico, nei confronti della compagna convivente, alla presenza della figlia, di pochi mesi. Il provvedimento è stato emesso a seguito di un intervento effettuato dalla Volante che è stata allertata dalla donna, attraverso il numero di emergenza 112 NUE, chiamata con la quale raccontava ai poliziotti di essere stata aggredita e percossa dal compagno, a seguito di una violenta lite scaturita per futili motivi. L’uomo, già noto alle forze di polizia, per precedenti penali, veniva convocato in Questura è formalmente ammonito a non assumere più atteggiamenti violenti nei confronti della compagna.
Stessa sorte toccava ad un cittadino di nazionalità indiana il quale, rientrato in casa completamente ubriaco, a seguito di una lite, aggrediva fisicamente la compagna convivente la quale riusciva a contattare il 112 NUE e a richiedere i soccorsi che prontamente giungevano sul posto. I Carabinieri intervenuti, dopo i primi accertamenti, richiedevano l’intervento dei sanitari, che trasportavano la donna in Pronto Soccorso per essere medicata al braccio, poi dimessa con una prognosi di cinque giorni. Sebbene la donna rappresentasse la volontà di non sporgere querela nei confronti del marito, i militari trasmettevano gli atti alla Procura della Repubblica, avvisando l’ufficio specializzato della Divisione Anticrimine, che, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria, avviava una rapida istruttoria che si concludeva con l’emissione del provvedimento di ammonimento del Questore per violenza domestica.
L’ultimo provvedimento d’urgenza, emesso dal Questore di Fermo per violenza domestica, riguarda una lite scaturita all’interno delle mura domestiche a causa di problemi di convivenza tra una anziana madre ed il figlio cinquantenne. Infatti, durante la lite, l’anziana signora, veniva minacciata dal figlio con un martello. L’anziana donna riusciva a chiedere l’aiuto della figlia, la quale, prontamente contattava il 112 NUE. La donna, non sentendosi più sicura, decideva di lasciare la sua abitazione per raggiungere la figlia che la accoglieva in casa.
Tutte le vittime coinvolte, come previsto dalla Linee Guida, venivano convocate presso gli Uffici della Divisione Anticrimine e rese edotte della esistenza dei centri antiviolenza presenti sul territorio provinciale e di tutte le forme di tutela previste per le vittime di episodi di violenza di genere. I soggetti ammoniti sono stati avvisati della possibilità di rivolgersi, a titolo gratuito, ai Servizi Sociali dei Comuni di residenza o ai Centri Specializzati presenti sul territorio, come previsto dal protocollo “Zeus”, per intraprendere un percorso di recupero dei maltrattamenti e di riabilitazione del proprio vissuto.