"Un intreccio di fili e colori che sono la metafora della rete e della collaborazione e che sono il modo principale per contrastare la violenza di genere". Questo è Viva Vittoria secondo Maria Lina Vitturini, Francesca Palma, Luciana Mariani e Romina Giammarini, le donne che guidato la Commissione pari opportunità a livello regionale, provinciale e comunale.
Viva Vittoria è un movimento, un progetto che usa la lana come filo che unisce percorsi di integrazione e di contrasto alla violenza, che crea tessuti sociali più solidi. Il 10 marzo il percorso che unisce l’Italia farà tappa a Fermo, in piazza del Popolo che sarà coperta con 1500 quadrotti di lana realizzate da 41 associazioni coordinate dal centro sociale San Marco di Fermo.
Una grande coperta di lana che ha richiesto 25mila ore di lavoro e mille chili di lana per seimila metri quadri di coperta. Il centro sociale è stato aperto per quattro giorni a settimana per lavorare sul progetto, che ha visto la partecipazione anche di altre 13 città italiana da cui sono arrivati quadrotti nel centro sociale.
“Qualcosa di immenso. Siamo parte di un movimento che non ha confini che ha come primo risultato quello di cambiare lo sguardo nelle persone” commenta il presidente del centro sociale, Claudio Monterubbiano. Fermo si conferma un territorio attento alle fragilità: casa rifugio, servizi sociali, associazioni, comunità e supporto di ogni forza dell’ordine, la violenza di genere ha tanti attori che la contrastano.
Il 10 marzo i quadrotti saranno venduti e il ricavato andrà alle associazioni Bet onlus, la comunità Sant’Anna, On the Road, il Sagrini. L’evento sarà accompagnato anche dalla musica degli allievi del conservatorio, come confermato dal direttore Di Egidio che anche l’otto marzo impegnerà la sede con un concerto all’interno della riaperta sala fiati. “Più passa il tempo e più mi rendono conto che questa si una terra ricca di solidarietà e vivacità culturale”.
Tutto il movimento a Fermo è partito grazie all’associazione nazionale Viva Vittoria guidata da Cristina Begni. “L’arte e cultura sono a servizio di messaggi sociali. E si può ancora contribuire realizzando ai ferri o all’uncinetto uno o più quadrati in maglia cm 50x50, aggiungendo la propria firma in qualsiasi forma o modo” conclude l’assessora Micol Lanzidei.