Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Vinitaly online, le aziende non si arrendono. Mariani: "Tik tok, web e competenze digitali"

26 Marzo 2021

FERMO - Sarà online la 53esima edizione di Vinitaly. Per il secondo anno, il salone del vino e del comparto agricolo si terrà da remoto, dal 20 al 23 giugno.

L’ennesimo boccone amaro per le aziende del settore, che continuano a patire un pesante calo di fatturato legato alla pandemia. Nelle Marche, quelle attive sono 27.157. Il Fermano, da solo, ne conta 3.522 (Ascoli 4.072, Pesaro 5.552, Ancona 6.351, Macerata 7.660). Numeri da tradurre in conti in rosso e forza lavoro in affanno.

Nell’annus horribilis 2020, le imprese di agricoltura, pesca e silvicoltura hanno perso il 9,3% dell’export. Meno pesante la flessione per il comparto “bevande” sceso dello 0,5%. La crisi del settore è stata al centro di un webinar organizzato dalla Camera di commercio delle Marche e dall’azienda speciale "Linfa".

Un incontro online, coordinato dal prof. Emanuele Frontoni della Politecnica delle Marche, per scandagliare le opportunità offerte dal web a supporto dell'export in crisi. Vinitaly a distanza, si diceva. La kermesse per far incontrare produttori e consumatori sarà sviluppata sulla piattaforma “Vinitaly Plus”, un portale in 71 lingue, attivo tutto l'anno, che ospiterà prodotti ed eventi di tutte le “etichette” che vorranno aderire. Obiettivo: ripartire dal km 0. Che non va letto come un passo indietro – è stato spiegato durante il webinar –, ma come «un necessario ritorno all'origine e all'originalità delle nostre provate produzioni».

A guidare Linfa è stato chiamato Simone Mariani, volto di punta dell’azienda Sabelli, leader nazionale nel campo delle mozzarelle: “L'agroalimentare è un settore trainante per numerosità e Pil prodotto. Usciamo da un anno senza precedenti in cui cambiare è un imperativo categorico: Linfa ha deciso di percorre strade nuove. Una campagna social su tik tok, eventi web e show cooking dedicati: l'approccio all'internazionalizzazione è davvero mutato. Una volta l'imprenditore partica con la valigetta cercando grossisti e importatori, oggi ci si deve equipaggiare di competenze digitali forti e interne”.

«Se consumare made in Marche è da sempre una scelta giusta – ha spiegato il presidente della Camera di commercio unica, Gino Sabatini –, ora diventa imprescindibile: ne guadagneremo anche in termini di salute, tema a cui ora più che mai dovremmo essere sensibili». E le Marche ci credono. In meno di tre anni, le aziende biologiche iscritte all’albo regionale sono aumentate di quasi il 40%, diventando 4.131. 104mila gli ettari coltivati a biologico (+6%), più del 22% della superficie agricola.

«Integriamo un vero e proprio sistema benessere – ha aggiunto Sabatini –, che vede eccellenze agroalimentari in luoghi di grande attrattiva».

Impensabile, per il presidente della Camera di commercio, slegare il comparto agroalimentare da turismo e accoglienza. Soprattutto oggi. «La visita dei pascoli, l'acquisto e il pernotto in fattoria o agriturismo – la chiosa – possono diventare cifre di un turismo esperienziale e di prossimità invitante per turisti che sia riaffacciano da oltre i confini regionali, ma anche per i marchigiani che riscoprono casa propria». Quando si potrà.

Francesca Pasquali

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram