FERMO – Vicepresidenza Vincenzo Mora. Da oggi, dopo che la targa è stata scoperta, tutti chiameranno così quella stanza a pochi passi dall’ingresso del Biennio del Montani, che il professore da poco scomparso occupava ogni giorno. Lacrime, tante, durante la cerimonia di fronte alla moglie e ai figli.
Lacrime vere di chi ha condiviso anni insieme, come l’ex dirigente Margherita Bonanni. Che ha stupito, perché lei solitamente forte al limite del duro, dopo poche parole si è dovuta fermare: “Piango, ma sono felice per questo momento. Ci siamo scontrati tante volte, ma ci siamo lasciati con un ‘ti voglio bene’. Lui per me era generosità e passione”.
Lacrime anche di chi l’ha conosciuto per poche settimane, la preside Stefania Scatasta: “Mi ha accolto e accompagnato. Mi ha fatto capire che ce la potevo fare. un uomo apprezzato da tutti, quando l’ho visto uscire l’ultima volta ho pensato a mio padre. Per cui – ha ribadito rivolgendosi alla moglie – vi sono davvero vicina”.
È un susseguirsi di testimonianze, di attestati di stima, di momenti toccanti. È emerso un Mora super impegnato nelal fase dell’orientamento, ovvero la capacità di attrarre nuovi alunni, di parlare con i ragazzi e ragazze di terza media per fargli capire cosa significasse diventare ‘uno’ del Montani.
Un professore che non si fermava spesso davanti a un NO, forte del suo carattere d’allenatore. “E proprio sui campi di calcio l’ho conosciuto” ammette Pompozzi, prima di diventarne un interfaccia con la Provincia: “Per me resterà quello del boato degli alunni quando si alzava per la consegna dei diplomi. Quando si è accolti così, non c’è altro da aggiungere”.
I motivi sono tanti dietro l’amore di Mora per la sua scuola. Li centra Francesco Trasatti, presidente e del consiglio comunale di Fermo: “Un uomo che si è donato alla comunità scegliendo due strade: scuola e sport. Emblema dell’impegno quotidiano di chi ama la propria vita”.
Va avanti così la mattinata con l’appello, dopo le parole del presidente degli ex Allievi Labbrozzi e del coordinatore del convitto, si padre Andrea: “Fatelo conoscere Vincenzo Mora. Raccontatelo, scrivetene anche un piccolo libro in cui far sapere a tutti i suoi segreti, i suoi valori, la sua conoscenza. Trasmettiamoli”.
Ascolta la famiglia, sorridono per un momento mentre guardano la targa appesa vicino alla scritta vicepresidenza, il padre e marito che ogni giorno aspettavano a casa dopo la scuola continuerà a vivere in intere generazioni. “Sperando che presto torneremo tutti dentro il triennio, sua vera casa” concludono gli amici professori.
