PORTO SANT’ELPIDIO – Passano gli anni, non l’obiettivo che si era dato la prima volta: “Dobbiamo rilanciare il tessuto produttivo e imprenditoriale di Porto Sant’Elpidio”. Paolo Petrini, in giacca e lupetto, è di nuovo in campo, è il candidato del centrosinistra.
Ma rispetto alla prima volta, cambia il modo di presentarsi. Tutti sanno una cosa: Petrini è un leader. E se non fosse chiaro a chi ancora non lo conosce, l’ex deputato si è presentato da solo. Senza claque, che sia di partito, il Pd, o dei tanti civici che affollano la città elpidiense.
Ha scelto il bar sotto casa, da sempre suo luogo di quiete, ha attaccato i suoi manifesti, mentre per Felicioni il giorno prima ci ha pensato l’ex leghista Famiglini, e ha spiegato cosa lo spinge a mettersi di nuovo in gioco. “Ogni casa ha una sua lista civica, quindi non potevo che partire da questo luogo. Sono tre anni che non ho la tessera del Partito Democratico, quindi posso definirmi davvero un civico” sottolinea.
Ha vissuto tante vite Paolo Petrini, ma di una cosa è certo: “Fare il sindaco è stata l’esperienza più bella della mia vita”. E dire che poi ne ha provate di cariche politiche: consigliere regionale, vicepresidente della Regione, deputato.
È come se in sé avesse un senso di incompiuto, visto che non riuscì a fare due mandati, ma in un solo quinquennio riuscì eccome a incidere, diventando peer esempio il sindaco del lungomare. È sicuro di essere un collante.
Il Pd non ha esitato, lasciando a bordo strada tanti buoni nomi cresciuti negli ultimi dieci anni, da Annalinda Pasquali a Daniele Stacchietti per stare a un paio di volti. E così, a detta sua, le civiche oggi in maggioranza. Anche se “non so se Traini e Sebastiani si candideranno”. Mentre al suo fianco avrà Vitaliano Romitelli.
Che l’attuale presidente del consiglio comunale avesse voglia di fare la front girl non è un segreto, come che le piacerebbe tornare sul banco dell’assessorato, in cui tanto bene fece con Andrenacci e poi con il primo Franchellucci. Ma gli equilibri sono ancora fragili, si vedrà.
“Le mie porte son aperte, ma davvero. Non ho niente contro nessuno. Felicioni? Un bravo ragazzo”. Per il resto, c’è lui a garanzia della scelta: “Dobbiamo offrire il miglior comune, quello che dà certezze al cittadino, che garantisce benessere. Dobbiamo guidare il cambiamento, portare qui le grandi griffe”.
Per farlo c’è una sola strada: “Fare meglio di chi c’era prima, anche se è stato bravo. NOn hon mai fatto politica per intrighi o interessi personali, amo agire alla luce del sole” conclude con il suo slogan semplice e chiaro: Paolo Petrini Sindaco.
@raffaelevitali