di Raffaele Vitali
SANTA VITTORIA IN MATENANO – Il tramonto di Odorisio, con la sua magia, arriva e passa. Chi resta, ogni giorno a santa Vittoria In Matenano, è il sindaco Fabrizio Vergari, avamposto di una comunità che sta resistendo e cerca di crescere.
“La popolazione è sempre più anziana, ma le scuole ci aiutano. Siamo in deroga con delle pluriclassi, ma tutte resistono. La speranza è che ci sia un occhio di riguardo per le aree del cratere. La nostra scuola tra l’altro è rimasta sana dopo le scosse, l’avevamo rifatta ben prima del sisma. Ma qualche ritocco serve. I bambini arrivano anche dai comuni limitrofi, Montelparo e Monteleone e Monte Rinaldo. Una novantina di alunni”.
Sindaco, i giovani come si attirano?
“Abbiamo delle idee. Intanto parte il censimento di case sfitte per poterle recuperare, anche case abbandonate e ne abbiamo nel cuore del paese. E poi c’è il piano del commissario per attirare i pensionati”.
Servono servizi.
“È sempre più difficile. La banca ha chiuso e ci ha lasciato il bancomat, grande discussione per questo. Le Poste resistono.
Stiamo difendendo la stazione dei carabinieri di Santa Vittoria, che copre un territorio di 4 comuni e 77 chilometri quadri. Una popolazione anziana, molte case isolate che hanno bisogno della presenza costante delle forze dell’ordine. Insieme facciamo 3mila abitanti, ma non è che se siamo pochi dobbiamo essere cittadini di serie B. Il piano che prevede lo spostamento della compagnia di Montegiorgio aa Porto Sant’Elpidio, con conseguente chiusura di alcune stazioni, è ancora sul tavolo del prefetto e del ministro, vedremo cosa ne pensa D’Alascio, che mi pare più attento alle aree interne”.
Sindaco, torniamo ai servizi?
“Abbiamo tre minimarket, bar, forno, ristoranti, parrucchiere. Il centro è vivo, con un circolo Acli dinamico. Su 1160 abitanti la metà vive in centro, gli altri tra Ponte Maglio e alcune zone più rurali. Ho 27 chilometri quadrati e tre fiumi da monitorare, con l’Ete che nasce qui. Siamo in provincia di Fermo e confiniamo con altre due province, non siamo un paese semplice”.
Le risorse per le manutenzioni ci sono?
“Abbiamo 50 chilometri di strade comunali e rurali. Ci impegniamo molto, usando ditte esterne perché pensiamo che sia molto importante e garantire ai nostri residenti almeno i movimenti. Abbiamo intercettato un paio di milioni di euro peer le strade, con lavori che sono in partenza e ci permetteranno di rinforzare scarpate e riammodernare alcuni tratti. Stiamo presentando un progetto anche per il bando regionale sulla sicurezza gradale, 150mila euro che per noi sono importanti”.
Vergari, un aiuto può arrivare dal turismo?
“Noi ci crediamo, come tutti del resto. Con 850mila euro stiamo recuperando l’ex ospedale, un piano diventa ostello con 40 posti, più tre mini appartamenti. Al piano terra spazi culturali per scout e soccorso alpino. Lavori in corso, speriamo di averlo pronto per la prossima estate, ci permetterebbe di programmare gli incoming”.
Ristoranti e alberghi poi non vi mancano.
“C’è l’hotel Farfense e abbiamo una foresteria a palazzo Monti dove ospitiamo i campus musicali, l’ultima la banda giovanile della Lombardia. Si crea una contaminazione positiva tra i nostri giovani, su cui investiamo fin da piccoli, e scuole differenti”.