SERVIGLIANO – Missione compiuta. Tappa fondamentale quella del voto in Senato nel lungo percorso condotto dall’onorevole Francesco Verducci che ha permesso così all’ex campo di prigiona di Servigliano di diventare monumento nazionale. “Voto unanime al disegno di legge” commenta Verducci.
Tecnicamente c’è un ulteriore passaggio, il voto alla Camera, ma il modo con cui il Senato ha accolto l’iniziativa è già una garanzia. “È un provvedimento che ha grande significato, in particolare nel tempo che viviamo in cui c’è chi vuole cancellare torti e ragioni storiche. Oggi teniamo fede agli obblighi verso la Repubblica, i Padri Costituenti e le giovani generazioni. Perché la democrazia va conquistata ogni giorno e la memoria è l’antidoto più potente ai mali che la corrodono: l’intolleranza, le discriminazioni, le diseguaglianze. La memoria rende liberi" ha ribadito il senatore serviglianese durante il suo intervento in aula nella discussione del Dl di cui è primo firmatario.
"L'ex campo di prigionia di Servigliano è un simbolo - sottolinea Verducci, uno dei punti che formano una mappa della memoria che lega innumerevoli città in tutta Europa. Una mappa che va tracciata e conservata, per consegnare alle nuove generazioni la memoria di ciò che è stato. La memoria per vivere ha bisogno di luoghi. Una società che perde la memoria rimane cieca, senza identità e senza futuro” prosegue.
Dietro il suo lavoro politico c’è quello quotidiano della Casa della Memoria, l’associazione oggi guidata da Viozzi. Progetti nelle scuole, momenti di incontro, convegni e ricerca storica per far sì che non ci sia un rischio oblio quando anche l’ultimo dei rifugiati se en sarà andato. “Storia, memoria e democrazia sono indissolubilmente legate. Questo ddl è stato sottoscritto da tutti i capigruppo, di tutte le forze politiche. In particolare la firma di Liliana Segre le conferisce un valore inestimabile" ribadisce Verducci.
Soddisfatto il sindaco Marco Rotoni: “È un motivo di grande soddisfazione, è una grande opportunità. Avere un monumento nazionale significa essere un luogo di elaborazione per la storia del 900: è un monito e una responsabilità”.
Nel mentre programmi e progetti vanno avanti: “L’8 marzo si definisce la programmazione triennale degli investimenti de ministero dei Beni culturali. In Giunta abbiamo questa mattina approvato un piano con cui chiediamo ulteriori misure di sviluppo all’interno del Parco della Pace. Ma nel farlo, visto che parliamo di un progetto da 270 mila euro, ci mettiamo in gioco stanziando noi 50mila euro per contribuire così al recupero dell’ex infermeria e del percorso storico lungo la cinta muraria del parco”.
Raffaele Vitali