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Venti palchi nelle Marche, la proposta di Macchini: "Artisti locali, meno posti e costi. Abbiamo bisogno di voi, Comuni apriteci le porte"

9 Giugno 2020

di Raffaele VItali

FERMO – 9 giugno 2020, la scuola è finita, maturandi esclusi, gli universitari stanno per affrontare l’ultimo mese di esami, rigorosamente online, le lauree si discutono dietro a un pc, anche se la presenza sarebbe assolutamente sicura, le spiagge provano a ripopolarsi, i ristoranti ancora stentano, la paura è nell’aria, ma vola via al primo rifolo di vento.

In mezzo a tutto questo, lo spettacolo dal vivo che fine ha fatto? Se ne parla pochissimo, giusto per qualche estemporanea iniziativa che serve più a promuovere un luogo, vedi il concerto di Dardust a Monte Rinaldo, che la socializzazione, almeno fino al 15, quando a mezzanotte a Pesaro si riaprirà un teatro per un centinaio di fortunati che ammireranno dal vivo Ascanio Celestini. Eppure, di strade per poter fare spettacolo dal vivo ce ne sono tante. E una la indica Piero Massimo Macchini, che non è solo il Provincialotto che fa ridere, ma anche un imprenditore dello spettacolo, non solo di se stesso.

“Mi definisco un artista e come tale parlo in questo momento di delirio cosmico” esordisce ‘Pierma’. Lui ha una idea che sta tramutando in progetto e che già è finita sui tavoli di chi ha il potere di concretizzarla. Ma è un’idea che ha bisogno innanzitutto del coinvolgimento e della convinzione collettiva. “Di solito tendo all’altruismo (tanti i suoi progetti di solidarietà, ndr) ma oggi parlo di me, di noi artisti, e non per divertirvi ma per fare il punto sulle difficoltà concrete che viviamo”.

Macchini, però, non si lamenta, propone. E già questo nell’era della Fase 2/3 è un buon inizio per poter tornare sulle scene e non restare ancorati ai bonus di sussidiarietà statali. “Una possibile soluzione per andare in scena, al momento, in particolare per questa estate, è quella di farlo in luoghi specifici all’aperto, con un ingresso preciso e una uscita altrettanto ben definita e separata, vendendo biglietti solo online”. Quindi, fatto l’identikit del luogo non resta che trovarlo. Del resto, posti protetti e controllabili ci sono. Ma non solo a Fermo.

Ecco la novità progettuale di Macchini che però chiede chiarezza sulle responsabilità, se a carico dell’organizzatore o dell’artista: “Il problema non è il non voler rispettare le prescrizioni. Il problema non è che vogliamo fare come ci pare. Il problema non è che non vogliamo contribuire anche noi, perché pensiamo agli incassi, alla risoluzione di questa disgrazia collettiva. Servono luoghi e servono quelli dei Comuni. Che non sono tanti, al massimo saranno 20 quegli spazi dedicati al teatro, alla musica e al cinema”.

Giaconi, Pieroni e Macchini

Da qui la richiesta, il sogno da realizzare in fretta per far vivere gli artisti e ridare anche serenità alle persone: “Bisogna subito dialogare con le Amministrazioni. Lo posso fare io, lo faranno altri colleghi. Il punto non è chi lavora e quanto. Il punto è trovare spazi per tanti, il più possibile, non mi è mai piaciuta la guerra tra poveri”. Ci vuole coraggio, anche da parte dei comuni, che devono mettere a disposizione anche i loro luoghi più grandi e belli, da Villa Vitali allo Sferisterio passando per teatri romani e ville con parchi, quei luoghi destinati di solito ai big, ai nomi nazionali: “Dato che dobbiamo ridurre il numero paganti, possono essere utilizzati anche da chi ha un seguito “meno numeroso” del grande nome televisivo. Quale migliore occasione per valorizzare l’arte e gli artisti di casa nostra? Partendo dal fatto che la casa è stata la prima arma contro il Covid”.

L’idea c’è, gli artisti sono pronti, sta ora ai Comuni mettersi a disposizione: “La primavera l’ha uccisa il virus. L’estate è già stata ferita, sarà molto corta, caratterizzata da un turismo mordi e fuggi, da tanti pendolari sulle coste, non perdiamo tempo e non lasciamoci sfuggire l’occasione d’oro di fare squadra in un periodo difficile”.

Ai Comuni il compito di mappare i luoghi e di metterli poi a disposizione: “Apriteci le porte. Noi abbiamo bisogno del pubblico e il pubblico di noi. Vogliamo tornare, a distanza ma dal vivo, a far ridere, commuovere, riflettere, cantare, divertire. Vogliamo farlo rispettando le regole e facendole rispettare. Vogliamo esserci, perché c’è bisogno di noi. Ma noi abbiamo bisogno di voi per essere utili” conclude l’artista, il Provincialotto imprenditore che pensando per gli altri pensa anche per sé.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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