di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO - Azienda leader a livello internazionale nella lavorazione delle materie plastiche, resa famosa anche per i suoi compound super leggeri che sono stati la fortuna di un brand come Crocs, la Finproject continua la sua crescita.
Lo ha fatto prima dal punto di vista aziendale, passando dalle solide mani della famiglia Vecchiola a quelle di Versalis, la sezione chimica di Eni, continua a farlo a livello di fatturato e dipendenti. Il tutto, sempre sotto la direzione di Maurizio Vecchiola, che di Finproject è Amministratore delegato.
Questo ha garantito la ‘territorialità’ e il mantenimento di quell’anima familiare che è stata la fortuna della Spa. Che oggi conta duemila dipendenti, 600 in Italia e di questi 440 nei poli produttivi marchigiani, incluso quello al confine di Ancarano. “Un gruppo solido che assume” sottolinea Vecchiola. E questo perché la strategia di Eni, fin dal suo ingresso in Finproject è stata ‘smooth’, ovvero dolce, in modo da garantire gli interessi di tutti in una classica operazione win win.
Maurizio Vecchiola, quali sono i nuovi obiettivi della Finproject?
“L’obiettivo strategico è quello di consolidare la propria leadership nel settore calzaturiero attraverso innovazione e ricerca su materiali sempre più performanti e realizzati con un particolare impegno rivolto alla sostenibilità, offrendo prodotti e soluzioni decarbonizzati”.
Come riuscirci?
“Il nostro modello di business ha portato alla luce due nuovi prodotti brevettati e certificati. XL EXTRALIGHT® HYPERSOFT: tecnologia esclusiva che attraverso una formulazione “Extrabounce” e grazie a stampi Dual-Color di nuova generazione, garantisce grande comfort ed effetto ammortizzante ad ogni passo, oltre a flessibilità e durata. Questo processo produttivo che permette la realizzazione di prodotti stampati in modalità bicolore garantisce minor scarto ma soprattutto offre un minor consumo energetico.
E poi XL EXTRALIGHT® Organix 3.0, nuovissimo materiale, leggero, confortevole e sostenibile, realizzato in quota parte con Balance® Bio Circular Attributed, prodotto da Versalis utilizzando materie prime biologiche da scarto certificate ISCC PLUS (International Sustainability & Carbon Certification). Un nuovo prodotto che consente di ottenere manufatti a ridotta impronta carbonica per il settore calzaturiero, partendo dalle esigenze dei nostri clienti con soluzioni personalizzate.
Questi materiali, insieme alla piattaforma creativa XL-FRAMEWORK, nata dall’incontro del brand con lo studio di design RAL7000STUDIO con cui scopriamo nuovi metodi per concepire prodotti calzaturieri innovativi, dopo Dubai sono stati protagonisti a Lineapelle”.
Quanto è cambiata la sua azienda dopo l'ingresso di Versalis?
“L’unione delle forze di Versalis, l’azienda chimica di Eni, e Finproject consente di rafforzare il nostro posizionamento nel mercato di materiali e soluzioni ad alto valore aggiunto, creando sinergia tra le competenze e tecnologie delle due aziende. Intendiamo cogliere le opportunità per lo sviluppo di prodotti altamente innovativi, con una visione rivolta alla sostenibilità e circolarità, per dare vita a soluzioni in grado di apportare ammodernamenti in innumerevoli settori strategici come il wire and cable, il footwear, l’automotive, il design, la moda e molte altre industrie in fase di sviluppo”.
Problema manodopera nel mondo manifatturiero, voi riuscite ad attirare i giovani e se sì come?
“La continua crescita e lo sviluppo della società e delle sue produzioni nei siti “storici” rappresentano un valore che il territorio ci riconosce. In tale contesto, negli anni abbiamo ricercato le giuste competenze professionali per il nostro business e in particolare abbiamo puntato sui giovani, facendo leva anche sui poli accademici e professionali dei territori in cui siamo presenti. Sicuramente oggi essere parte di Versalis (Eni) rappresenta un valore aggiunto per attrarre le migliori risorse, in quanto l’azienda pone al centro della propria strategia le persone guidandole verso un percorso di crescita professionale”.
Dalle suole all'automotive, quali sono i mercati principali?
“Le nostre tecnologie produttive riescono a toccare diversi ambiti di mercato, infatti oltre ai settori principali del calzaturiero e quello dei cavi di trasporto di energia, Finproject offre prodotti che arrivano all’industria del benessere, delle protezioni e antinfortunistica, automotive e tubi idrotermosanitari”.
Vecchiola, Finproject è da sempre attenta al territorio. Come può crescere il rapporto dell’azienda e cosa si può migliorare?
“Il territorio può beneficiare della presenza di un’impresa solida come Finproject, che ha sempre operato con la massima responsabilità sociale per le comunità locali, vicina alle persone e al territorio. Abbiamo ritrovato gli stessi valori all’interno della grande famiglia Versalis e Eni”.
E ora arriva il cane a sei zampe, disegno scelto da Enrico Mattei, nel simbolo della sua azienda, è l'ultimo step dentro il mondo Eni?
“Il cane a sei zampe, iconico simbolo di Eni, assume nuovi colori che per noi rappresentano la strategia e l’impegno rivolti alla sostenibilità e a un’offerta commerciale di prodotti sempre più decarbonizzati. La fiamma lascia il posto ad una nuova icona ispirata alla forma delle molecole, essenza della chimica e dello sviluppo di materiali innovativi, che vede alcuni elementi incontrarsi e comunicare fra loro creando connessioni e sviluppo; un simbolo dinamico come la chimica di trasformazione di Finproject che crea valore per le persone attraverso le persone. Rimane saldo il name Finproject, che porta con sé il forte senso di appartenenza e orgoglio di noi tutti, e gli elementi distintivi riconosciuti dal mercato come innovazione, ricerca, versatilità, collaborazione e passione”.
@raffaelevitali