AMANDOLA – “Chiarimento”. È questa la parola che Adolfo Marinangeli utilizza per parlare, ancora, della variante di Amandola. “Il presidente Ortenzi mi ha chiesto di dire tutta la verità e allora eccomi, perché l’ho trovata una frase pesante e scorretta, visto che non avevo sollevato nessun dubbio sull’operato della Provincia, ma solo di mancata collaborazione”.
E se ‘chiarimento’ è necessario, lo è anche la verità. “Ortenzi mi ha ferito dal punto di vista personale e politico quando parla di ‘ricostruzione faziosa e incompleta’. E allora parliamo di quello che ho già detto, ma lo ribadiscono in modo tranquillo e corretto”.
Il tono è pacato, ma molto determinato mentre spiega affiancato dalla Giunta e dai consiglieri comunali. “I lavori sono fermi, mi pare evidente. La stessa minoranza mi ha attaccato su questa storia. Io ho inviato 13 comunicazioni alla Provincia, nessuno ha avuto risposta. Solo in due occasioni, che sono quelle che Ortenzi cita, ha scritto, una per parlare della frana e una sola ‘per conoscenza’. Ecco di cosa parliamo”.
Poi, prosegue il primo cittadino “non sapevo che Ortenzi avesse preso parte alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, che cita come conseguenza dei ritardi. Sono preoccupato, potrebbero non finire subito. Comunque le guerre sono iniziate nel 2022 e nel 2023, quando i lavori sarebbero già dovuti essere completati, stando al progetto che è stato appaltato a settembre 2018 e aveva 900 giorni di lavoro”.
Un’amara ironia, prima di tornare alle comunicazioni ricevute, Marinangeli chiarisce che “in una mi parla solo dei problemi e non di cronoprogramma, scadenze e lavori da fare. ‘Si parla all’interno della missiva di perizia di variante non ancora conclusa dal direttore dei lavori’. Allora - si domanda Marinangeli - la perizia è stata fatta o no? Forse Ortenzi dovrebbe approfondire, considerando che è il suo gruppo politico che mi ha attaccato durante la campagna elettorale su questo, gruppo a cui non ho potuto dare risposte più approfondite visto che la Provincia scelse il silenzio. Mi dispiace pensare che Ortenzi abbia fatto una scelta di parte durante le elezioni, anche se per fortuna non condivisa dai cittadini di Amandola”.
Ortenzi tra le motivazioni dei ritardi aveva parlato dei lavori della Ciip. “Mi sono confrontato con il direttore Celani che mi dice che non è vero e che son loro che hanno avuto ritardi per inadempienze da parte della Provincia” riprende il sindaco.
Ultimo passaggio sul direttore dei lavori, ed è il punto più delicato: “Spero che Ortenzi si sia confuso. La Provincia ci ha chiesto una collaborazione nell’agosto del 2018, collaborazione breve aggiungo, per impostare le operazioni di cantiere. La Giunta autorizzò la collaborazione per le opere preliminari per l’avvio dei lavori, l’istallazione del cantiere, il tracciamento e l’esecuzione dei primi interventi di sbancamento preliminari".
Tra l’altro il dipendente citato dal 30 novembre 2018 è assegnato al comune di Caldarola e opera solo per sei ore a scavalco con Amandola. "Ma sono certo che Ortenzi avrà parlato con il suo nuovo comune. Provincia che, grazie a questa scelta, ha risparmiato almeno 100mila euro. Vorrei far capire al presidente che dire ‘è un dipendente del comune di Amandola’ è una frase infelice. Non solo perché non lo è, ma soprattutto perché è una figura che risponde al committente e al Rup. Quindi, attenzione, perché il presidente ha usato una frase non corretta e strumentale” ribadisce il primo cittadino.
Conosce bene le dinamiche dell’ente provinciale Marinangeli, ne è stato assessore con il presidente Cesetti “quando ho ottenuto i finanziamenti, progettato e appaltato il lavoro. Peccato che poi Ortenzi non sia stato in grado di completarli i lavori. Spero che cambia”.
Nelle tredici lettere Marinangeli ha chiesto una cosa semplice e oggi la ribadisce: “Il cantiere è chiuso e abbandonato, perché? Cosa fare? Almeno mettiamolo in sicurezza, c’è un responsabile sicurezza, un ingegnere, venga fatto lavorare e venga ripristinata la sicurezza. Sono passati tre anni dalla fine dei lavori, a due rispetto alle frasi dell’allora dirigente Pignoloni che parlava di completamento. Era il 2022. Ora basta. Ho fatto anche una ulteriore richiesta, capire chi è davvero il direttore dei lavori”.
La chiosa è per la convocazione che il dirigente provinciale Luca Rongoni gli ha mandato per giovedì 17 luglio, in area cantiere. “Poteva farlo prima se fosse stato interessato. Di certo senza la stampa non avrei neppure avuto l’incontro che ho chiesto da due anni. Arriverò comunque con spirito costruttivo, sperando che la confusione in cui la Provincia si trova venga superata e sperando che non debba aspettare la fine della guerra in Ucraina per riaprire la strada. E di certo giovedì scoprirò chi è il direttore dei lavori, che mi auguro sia l’ingegner Spinaci”.
Il rischio, se non si risolveranno i problemi, è che trovino linfa vitale il gruppo civico che sta raccogliendo firme per far uscire Amandola dalla provincia di Fermo: “Una raccolta partita nell’area montana. Non vorrei che fosse Ortenzi con il suo disinteresse a spingere la città dei Sibillini fuori dal Fermano con un conduzione sbagliata e di parte, la provincia rischia di scomparire davvero. Il mio impegno è per genere Amandola nella provincia, ma è chiaro che quando si va al voto si può perdere”.
r.vit.