FERMO - Sandro Vallasciani, capogruppo del Pd in consiglio comunale, cosa pensa della riqualificazione dell’ex Conceria?
“Partiamo dai numeri. Il piano prevede la nuova costruzione ed in parte il recupero di immobili esistenti per circa 117.611 metri cubi di cui 28.450 di parte pubblica e circa 88.811 di parte privata, che vale quindi 78%”.
Questo si sapeva, giusto?
“La questione è più complessa. Gli interventi pubblici riguardano abitazioni di tipo sociale, un centro riabilitativo, un polo culturale e un teatro. Gli interventi di competenza privata sono circa 66.855 di residenze, circa 260 appartamenti, 620 mq di artigianale e circa 3.680 mq di commerciale. Complessivamente l’intervento avrà un forte impatto edilizio sull’abitato della zona molini-ex conceria, e lo stesso, approvato con lo strumento dell’accordo di programma risulta assai carente sulla parte privata poiché non esiste né un progetto di massima, né un piano attuativo o un planivolumetrico attraverso il quale valutare la cosiddetta “qualità dell’abitare” della parte privata che impatta per il 78% sull’intero comparto”.
Secondo lei il Comune doveva avere più certezze dal privato?
“Nulla si conosce di come si articoleranno gli edifici privati, quante palazzine e di quanti piani, che tipo di viabilità, standard ecc., ovvero quale sarà l’innovazione o la qualità tipologica ed architettonica dell’intervento di competenza privata. La cosa certa è che il comune acquisirà dal soggetto privato proprietario dell’area ex industriale le aree per la costruzione degli edifici pubblici per circa 1.500.000 euro e che invece il privato si dovrà impegnare alla realizzazione delle opere di urbanizzazione per circa 1.700.000 euro”.
Ma almeno l’area si riqualifica. Non basta?
“Restando il plauso per il finanziamento ottenuto dall’amministrazione, le mie perplessità sono legate alla crisi edilizia in atto e che difficilmente la parte privata realizzerà tutte quelle residenze se il mercato resterà in fase di stagnazione per lungo tempo come del resto tutte le previsioni lo confermano”.
Altri dubbi sul futuro della Conceria?
“Le residenze previste sono in stretta competizione con quelle già previste nella recente variante urbanistica di Campiglione che ha ulteriormente sdoganato decine di migliaia di metri cubi di residenze in zona San Claudio, area questa di maggiore vocazione residenziale rispetto a quella così sacrificata inserita nell’area ex conceria”.
Cosa accadrà?
“Non vorremmo che gli edifici pubblici di prossima realizzazione rimarranno da soli all’interno dell’eterno cantiere “Ex conceria” ove, in mancanza delle nuove residenze resteranno a perenne testimonianza di un seppur valido tentativo di riqualificazione urbana non andato in porto”.