di Francesca Pasquali
FERMO - Passeggiata serale, gelato e vaccino? L’idea è della farmacia comunale di Fermo che ieri ha cominciato a somministrare le dosi. Per adesso, nell’ora della pausa pranzo. Ma che già dalla prossima settimana potrebbe cominciare a vaccinare di sera.
«Per evitare il caldo del primo pomeriggio», spiega il direttore Luciano Diomedi. 24 le dosi somministrate il primo giorno, 18 ieri. Oggi saranno 12, sabato 6. Sessanta quelle che la farmacia di via Medaglie d’Oro riceverà per settimana, «sopra scatta il trasporto con la scorta».
I pazienti prenotati (solo maggiorenni) arrivano. C’è l’anamnesi, poi il vaccino. Prima di uscire, aspettano un quarto d’ora. Sotto i sessant’anni si somministra Pfizer o Moderna, sopra Astrazeneca o Johnson. Sottolinea «il rapporto di fiducia che da sempre c’è tra paziente e farmacista, rafforzato dal Covid», Diomedi.
Concetto ripreso da Marco Meconi, titolare della farmacia Lunerti di Marina di Altidona, dove le vaccinazioni partiranno domani. Parla di «svolta epocale», Meconi, perché «arriviamo a quella fascia di popolazione che, per esigenze diverse, non riesce a recarsi negli hub territoriali e alleggeriamo il servizio sanitario dalla mole di lavoro».
Un centinaio le persone già prenotate, anche da altri Comuni. I vaccini si faranno nella pausa pranza o di sera, dopo la chiusura. Vaccini, da domani, anche alla farmacia Formentini di Capparuccia. Per adesso di venerdì e sabato, sei per giorno. Poi, in base alle prenotazioni. «Abbiamo una stanza per l’anamnesi, una per la vaccinazione e un locale per aspettare i quindici minuti successivi. I pazienti entrano da una parte ed escono da un’altra, senza incontrarsi», fa sapere il titolare Bruno Formentini. Che, sull’organizzazione del servizio, lamenta «circolari a singhiozzo e che contrastano una con l’altra».
Ci sarà ancora da aspettare, invece, per vaccinarsi alla “Carlo Crivelli” di Massa Fermana. La farmacia ha aderito alla campagna, ma non ha potuto ancora fare il corso di formazione indispensabile per vaccinare. «Ci hanno detto che avrebbero organizzato una o due giornate in ospedale – spiegano dalla farmacia –, poi sono spariti. La gente vorrebbe vaccinarsi e non sappiamo cosa rispondere. Speriamo di risolvere il prima possibile».