ASCOLI PICENO – Venerdì racconterà la sua verità. Proverà a spiegare e a ribattere alle accuse mosse dalla Procura di Ascoli Piceno e dal pm Umberto Monti. Giuseppe Rossi, 67 anni, si trova in carcere, a Montacuto, dopo l’arresto con l’accusa di aver gettato via 120 vaccini e rilasciato falsi green pass.
Al momento la sua legale è Lavinia Tarli. Le accuse a suo carico, frutto di tre mesi di indagine tra settembre e dicembre, sono molto gravi: la procura di Ascoli ipotizza che il medico abbia prelevato 120 dosi dal centro vaccinale di Ascoli Piceno e di essersene disfatte senza averle mai inoculate, per cui sono false le 150 attestazioni di avvenuta vaccinazione inserite nel sistema informatico del ministero della Salute e i 73 green pass rilasciati, i cui possessori sono a loro volta indagati. Rossi deve rispondere di falso in atto pubblico, peculato e tentata truffa.
Oltre a intercettazioni telefoniche e ambientali i carabinieri hanno fatto appostamenti fornendo al procuratore Umberto Monti riscontri sui movimenti del dottor Rossi dal momento in cui prelevava i vaccini per tutte le sei ore successive, periodo entro il quale avrebbe dovuto inocularle per mantenere l'efficacia dei principi attivi.
I militari dell'Arma hanno acquisito riscontri anche sul fatto che le dosi venivano gettate in cassonetti: in alcune circostanze hanno recuperato le siringhe, benché prive di contenuto. Venerdì verrà ascoltato anche il ‘tramite’ tra il medico e i no vax che l’hanno scelto, un 59enne di Ascoli al momento ai domiciliari.