FERMO – Mille mani pronte per somministrare il vaccino. A chiedere si utilizzare gli studenti del corso di laurea in Scienze Infermieristiche è il consigliere regionale Pd Fabrizio Cesetti. L’ex assessore ha presentato una mozione “al fine di supportare gli operatori sanitari e il personale medico impegnato nella somministrazione”.
Non ha dubbi Cesetti: “Chi frequenta il primo anno sta per ottenere la certificazione necessaria all'esecuzione delle somministrazioni intramuscolari. Il loro impiego nella campagna vaccinale potrebbe sensibilmente velocizzare i tempi tecnici previsti, portando allo stesso tempo a una riduzione dell'impiego di personale sanitario e aumentando il numero di dosi somministrabili. Possiamo contare su 1170 studenti”.
Oltre a questo, la mozione di Cesetti impegna la regione ad assumere “neolaureati e specializzandi iscritti regolarmente all'ultimo e penultimo anno di corso della Scuola di specializzazione, non ancora impiegati e dunque disponibili”.Questa azione trova il plauso dei Giovani Democratici di Fermo: “La sanità, il benessere collettivo, e il futuro lavorativo di tanti ragazzi a noi coetanei, sono temi che vanno oltre l’ideologia e il colore politico” commenta Mattia Santarelli, segretario dei Gd di Fermo.
Dietro il testo c’è stato il lavoro di Leonardo Lanciotti, responsabile sanità del circolo del capoluogo: “L’impiego degli iscritti al Corso di Laurea in Infermieristica era già stato introdotto a dicembre 2020, durante lo screening di massa. Usarli ora nelle fasi di vaccinazione, aumenterebbe sensibilmente l’efficienza delle strutture. Secondo quanto dichiarato dalla stessa Giunta regionale, il modello attuale della Regione Marche eroga 5500-6000 somministrazioni al giorno. Mille studenti sarebbero un vero aiuto” precisa Lanciotti.
Non solo, per Santarelli ci sarebbe anche un miglior utilizzo delle ore di tirocinio clinico. “La nostra proposta consentirebbe di ridistribuire al meglio le presenze dei tirocinanti, alleggerire l’afflusso di personale all’interno degli ospedali, nonché rendere l’esperienza estremamente formativa”.