di Raffaele Vitali
FERMO – Una cosa è certa. I cittadini fermani sono molto più dinamici di quel che si pensi. Anche dopo gli ottant’anni. Mentre a livello politico si pensa al punto vaccinale più comodo, per chi non è chiaro, gli ‘anziani’ dallo spirito giovane e combattivo, si sono iscritti per farsi vaccinare. Sapendo benissimo che ad attenderli è da sabato mattina lo spazio preparato al piano terra dell’ospedale di Montegranaro e, per chi vie in montagna, ad Amandola nell’ex scuola elementare.
“A ieri – spiega il direttore del dipartimento di prevenzione Giuseppe Ciarrocchi – sono prenotate 7966 persone. In totale gli over 80 sono 15294. Questo significa che ci sono circa 7mila cittaidni che ancora si devono iscrivere, ma soprattutto che molti di questi dovremo andare a prenderli a casa, spero con il supporto dei medici di base”.
Il dato è buono, l’obiettivo è superare i novemila in tempo breve. Chi deve rispondere meglio è la montagna, visto che per Amandola I prenotati sono 826. Il che significa che il 27 febbraio la vaccinazione nella città dei Sibillini sarà terminate e il punto potrebbe venire chiuso.
Montegranaro, in questo contesto, non è stata scelta a caso, è una posizione comoda, con parcheggi e al piano terra, quindi raggiungibile facilmente e low cost. E il numero di anziani iscritti dimostra che muoversi non è un problema. “Chiaro che – ammette Ciarrocchi – avremmo tutti preferito più punti, ma poi c’è la realtà. Fondamentale è garantire il servizio efficiente e sicuro”.
L’ideale sarebbe quattro (Montegranaro, Amandola, Fermo e Petritoli). E su questo la politica avrebbe dovuto lavorare. E invece, ci si ritroverà il 29 marzo, più o meno quando finirà la somministrazione della prima dose agli over 80 stando alle prenotazioni, con il nuovo punto a Fermo, nella scuola don Dino Mancini, e la chiusura di quello di Montegranaro. Praticamente, c’è chi andrà per una dose nella capitale calzaturiera e per l’altra dovrà poi spostarsi a Fermo.
“Un punto più baricentrico e non solo per la nostra città” commenta soddisfatto il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha trattato in Regione, trovando la sponda del consigliere sangiorgese Marinangeli, per ottenere questo cambiamento. “Potrà essere usato fino a ottobre, quando partiranno i lavori nell’ex scuola. Un luogo simbolico per la ‘difesa’ della nostra cittadinanza. Per questo risultato ringrazio il consigliere Marinangeli, l'assessore regionale Filippo Saltamartini e il direttore dell’Area Vasta n.4 Licio Livini”. E cosa accadrà a chi già si è prenotato? Calcinaro lo spiega semplicemente: “Nel frattempo chi ha prenotato a Montegranaro, può recarsi in questo punto vaccinazioni. Ma avremo presto la possibilità di prenotare direttamente Fermo”: in realtà si prenoterà la seconda dose, visto che per la prima più o meno sono stati tutti assegnati a Montegranaro.
Quanto comunicato dal sindaco ha provocato una serie di reazioni. La più dura è quella dell’ex assessore di Montegranaro, nonché ex consigliere provinciale, Aronne Perugini che riprende il post del sindaco Calcinaro e commenta: “Ottenere di trasferire un punto vaccinale già organizzato e funzionante, ubicato in un presidio sanitario e con viabilità e parcheggi ideali, per allestirne un altro, in una scuola e con una viabilità molto complessa, solo perché il primo si trova a Montegranaro. Perché per un cittadino di Fermo recarsi a Montegranaro è intollerabile mentre per un Montegranarese doversi recare a Fermo dovrebbe essere la normalità. Proprio una scelta che affronta i problemi nell'ottica comprensoriale e che, finalmente, da un respiro provinciale ai servizi sanitari erogati…”.
Stessa linea d’onda quella del consigliere regionale Fabrizio Cesetti, che bacchetta Regione e sindaco di Fermo: “I rappresentanti delle istituzioni del territorio non si devono prestare a operazioni, come questa, volte a mascherare inadempienze verso il territorio che invece devono essere colmate. Un centro vaccinale a Fermo è un’ottima notizia, deve però essere aggiuntivo e non sostituivo a quello di Montegranaro che in quanto tale offre tutte le tutele e sicurezza”.
E così Paolo Nicolai, consigliere Pd di Fermo, che già ieri sera di fronte alla prima notizia della ‘sostituzione’ di un posto on l’altro aveva commentato con amarezza: “Non possiamo esultare per una apertura del punto vaccini su Fermo Città: primo perché non è un rafforzamento ulteriore sul territorio ma una chiusura di Montegranaro. Secondo perché si sposta il presidio vaccini da una struttura ospedaliera ad una scuola, dove la viabilità è anche molto discutibile”.
Infine, per ora, la reazione del Pd di Montegranaro, con la segretaria Laura Latini: “Non potremmo dirci più dispiaciuti e arrabbiati dopo aver saputo che la sede deputata alla vaccinazione anti Covid19 è stata spostata da Montegranaro a Fermo e, almeno noi, non per campanilismo. A Montegranaro, luogo scomodo per alcuni ma sicuramente comodo a molti altri e in un'ottica di territorio si dovrebbe favorire i cittadini in egual maniera e non sempre gli stessi, il punto di vaccinazione avrebbe avuto sede naturale presso la sede Asur, un ex-ospedale dunque che ha già al proprio interno strumenti, percorsi, spazi e anche personale adeguato, oltre alla viabilità e allo spazio per i parcheggi. Invece, per campanilismo si sposta tutto. Speriamo inoltre che, viste le imminenti elezioni provinciali e l'intenzione malcelata del sindaco Calcinaro di candidarsi a Presidente, o cambi di atteggiamento e capisca che Fermo ha forza solo se si comporta da capoluogo o gli altri amministratori tengano conto a quali interessi risponde la sua azione politica”.
