FERMO – Dal vino al miele, sono tante le frecce che la regione Marche può tirare per raggiungere i suoi obiettivi promozionali.
Ne è convinto in maniera particolare l’ex assessore, oggi onorevole e presidente della XIII commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, che è intervenuto a due incontri nel giro di poche ore. Il primo è stato promosso dall’Imt, l’istituto marchigiano tutela vini. Settori in grande crescita che vanno però lasciati in mano agli agricoltori.
“Vedo un pericolo in chi vorrebbe snaturare l'enoturismo, non possiamo darlo in mano a chi non lo sa fare, è un fatto agricolo e deve rimanere agricolo, non va dato ad altri soggetti economici altrimenti rischiamo di abbassarne il livello” ha spiegato Carloni.
A cui ha fatto eco il presidente dell’Imt, Michele Bernetti. ''L'enoturismo deve rimanere ai produttori, alle cantine”. Sono loro a doversi organizzare per intercettare quei 15 milioni di turisti tra italiani e stranieri che spendono circa 30milioni di euro tra vino e cibo.
Cibo che è anche il miele su cui lavora un altro consorzio, l’Apif, che da Fermo ha lanciato il suo messaggio chiaro alla presenza del sindaco Paolo Calcinaro, dell’assessore Antonini e del consigliere regionale Andrea Putzu, che guida la commissione Sviluppo Economico. Il tutto usando il brand ‘Marche di miele’ che deve diventare il modo per raccontare una produzione di alta qualità che caratterizza le colline marchigiane, che uniscono alla ricca terra il prezioso vento del mare.