FERMO - Nell'ambito di un piano di intervento mirato condotta nel 2023, la Guardia di finanza del Comando provinciale di Fermo ha scoperto l'utilizzo di crediti d'imposta inesistenti o non spettanti, finanziati anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per circa 420mila euro.
Contestato inoltre un importo indebitamente percepito, per oltre 278mila euro, relativamente a contributi a fondo perduto e finanziamenti garantiti dallo Stato, introdotti nell'ambito delle politiche di sostegno e di sviluppo del tessuto economi a seguito della pandemia da Covid-19, misure rivolte ai settori costretti a interrompere la propria attività a causa dell'emergenza pandemica o notevolmente danneggiati.
I controlli effettuati complessivamente dalle Fiamme Gialle hanno interessato 56 persone giuridiche, in buona parte operanti nel distretto calzaturiero, su un importo totale complessivo di 7,8 milioni di euro, consentendo di rilevare irregolarità in 17 casi e di segnalare alla Procura della Repubblica di Fermo 5 soggetti: uno per indebita compensazione, uno per indebita percezione di erogazioni pubbliche, tre per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per falsità materiale commessa dal privato.
Proposti sequestri per un valore complessivo di 370mila euro. Il Pnrr prevede un insieme integrato di investimenti e riforme orientato a migliorare l'equità, l'efficienza e la competitività del Paese, a favorire l'attrazione degli investimenti e, in generale, ad accrescere la fiducia di cittadini e imprese, contemplando incentivi ad aziende e cittadini anche sotto forma di crediti d'imposta, ricorda la Guardia di finanza, che svolge una sorta di presidio "preventivo", in coerenza con la strategia antifrode del Piano.
Le società sottoposte a controllo sono state individuate con apposite analisi di rischio basate sulla innovativa Dorsale Informatica del Corpo, che fa interagire le banche date disponibili.
Tra le irregolarità rilevate la compensazione di crediti in maniera superiore a quella spettante, ovvero la mancanza della perizia asseverata che deve essere rilasciata, per i beni eccedenti un determinato valore, da parte di un tecnico iscritto all'albo.