Purtroppo la giunta Acquaroli si è ormai contraddistinta come la giunta degli ignavi, coloro a cui Dante riservò l'antinferno come luogo di pena per chi non decide mai fuggendo dalle proprie responsabilità.
Ne danno prova i tanti rapporti usciti di recente che vedono un'attività legislativa, nelle Marche, a rilento e una grande abbondanza di rinvii e mancate decisioni.
Quello dell'assetto territoriale della pesca delle vongole è un problema che la regione si trascina da oltre 20 anni, e nel frattempo si sono susseguiti continui rinvii dovuti a ricorsi e conflitti con altri enti.
Ora che tutti i ricorsi sono andati a sentenze definitive e in più si è in possesso di studi e ricerche commissionate dalla precedente amministrazione, ci chiediamo perché si è proceduto con una nuova proroga inutile. Tutto ciò rischia di aumentare divisioni e incertezze, in un settore che negli anni ha dato prova di grande collaborazione anche attraverso un regime di autoregolamentazione delle proprie organizzazioni.
Tutti conosciamo le annose questioni che affliggono i pescatori di vongole delle Marche. Una delle più grandi è quella del sovrannumero di licenze per l'estensione della costa; più di un'imbarcazione per chilometro. È anche vero che la vongola marchigiana è tra le migliori in assoluto, ma il problema dello sforzo di pesca esiste e non può essere sempre scaricato sui pescatori che hanno il sacrosanto diritto di lavorare.
Allora il Presidente Acquaroli se ne faccia carico e attivi la tanto declamata "filiera istituzionale" del centro destra. E cerchi di placare anche le divisioni tra i propri rappresentanti di maggioranza. Ci sono tutti gli uomini chiave al posto giusto, dal ministro Lollobrigida passando per presidenti di commissioni parlamentari, commissari, sottosegretari e tanti onorevoli in carica, tutti marchigiani.
Solo con un confronto tra governo nazionale, regione e operatori potrà essere definitivamente risolta questa annosa questione figlia della prima repubblica.
Su questo tema, come su sanità e infrastrutture, occorrono meno proclami, meno selfie e più sostanza.
Fabio Urbinati, Italia Viva Marche