FERMO - Otto ammonimenti in poco più di due mesi. Otto diffide dal continuare a perseguitare altrettante donne e, nel contempo, otto inviti per chi maltratta a farsi aiutare. Da inizio anno, il questore di Fermo ha firmato otto ammonimenti: otto uomini che sono stati diffidati dal continuare nei loro comportamenti persecutori.
Per la Polizia fermana, è «il segnale della costante attenzione della Questura al fenomeno della violenza più insensata, nella consapevolezza che le misure di prevenzione, anche nei confronti degli atti persecutori, sono efficaci per la sicurezza fisica e psichica delle vittime che denunciano i maltrattamenti, ma anche per quelle che affidano la loro libertà e serenità e quella dei propri congiunti agli operatori della Polizia di Stato».
Nella maggior parte dei casi, ricevuto l'ammonimento, gli atti persecutori sono terminati. Nei restanti, dove «non si è capito o voluto comprendere l’importanza della diffida», gli uomini «hanno subito le conseguenze giudiziarie della loro pervicacia».
Un recente studio della Direzione centrale della Polizia criminale sul fenomeno della violenza di genere, in particolare sui reati “spia”, ha evidenziato che, rispetto a un trend crescente a livello nazionale degli atti persecutori, frutto anche dal maggiore coraggio di denunciare i soprusi subiti, le Marche, insieme ad altre tre regioni del nord Italia, presenta il numero più basso di casi. Anche per quanto riguarda il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, per Marche, Veneto e Molise le statistiche riportano il numero minore di casi rispetto alla media nazionale.
Francesca Pasquali