FERMO – Quante cose nel segno di Lorenzo Donzelli. La morte di un giovane tennista, “che da poco era diventato maestro” ricorda il padre Paolo, ha generato del bene.
Dal punto di vista sportivo è nato il primo torneo a lui dedicato con un montepremi di 5mila euro. “Questo ci ha permesso di alzare il livello qualitativo, grazie a 170 iscritti e ad alcuni giocatori che hanno fatto parte delle classifiche Atp e WTA, inclusa l’ex tennista numero 7 in Italia” prosegue Paolo Donzelli. Poi c’è il lato sociale. “Da tempo la nostra famiglia è impegnata in Kenya in progetti di cooperazione. Prima una scuola, poi un pozzo e ora realizzeremo un campo da tennis”.
Un progetto importante che segue uno dei sogni di Lorenzo, quello di portare in Africa la sua passione. “È nata una raccolta fondi durante il torneo che domenica vivrà la giornata delle finali” spiega Paolo Donzelli che per il centro realizzato dal cugino Bruno Donzelli in Kenya ha già inviato indumenti e ora partiranno palline e racchette, “ne abbiamo raccolte cento di quelle usate che per l’Africa diventano come nuove”, in attesa del campo che è in fase di realizzazione “e permetterà all’istruttore sul posto di insegnare a tanti bambini a giocare” aggiunge Barbara Donzelli, figlia di Paolo e sorella di Lorenzo.
Il campo verrà realizzato su un terreno messo a disposizione da Gaia Capponi, altra fermana doc, che lo aveva comprato anni fa proprio per rendere tangibile l’idea di solidarietà. “Un altro aspetto che rende questo torneo unico, montepremi a parte, è che si gioca nel circolo del grattacielo e di Casabianca, che porta il nome di mio figlio, e nel circolo Sporting Club di Lido di Fermo. Una collaborazione che fa ben sperare anche per la prossima edizione, che vorremmo sempre più ricca” prosegue l’organizzatore.
Il primo Open made in Fermo è già un successo. Il sindaco Paolo Calcinaro è soddisfatto: “Mi congratulo peer il lato sportivo, numeri importanti. E poi c’è il ricordo di Lorenzo, che ho vissuto da tennista”.
Aggiunge l’assessore Alberto Maria Scarfini: “Alla prima chiamata di Paolo Donzelli ho detto sì. Sono contento che i due circoli collaborino e che questo torneo riesca a strutturarsi. Grazie alla famiglia Donzelli per aver curato tutti gli aspetti di questa iniziativa”.
Una famiglia che ha saputo trasformare i momenti più difficili, come la perdita di Roberto e Lorenzo Donzelli, in forza per aiutare gli altri. E oggi i due giovani sono ricordati anche sul muro della scuola costruita in Kenya, uno con l’asta con cui saltava e l’altro con la racchetta da tennis.
r.vit.