di Raffaele Vitali
FERMO – L’Università batte un colpo ed è di quelli che fanno rumore: si torna in aula. Dopo mesi di silenzio, interrotto solo dalle lauree online di Infermieristica con il professor Macarri, il pro rettore e preside di Ingegneria, Marco D’Orazio, torna a parlare nella sede di via Brunforte a Fermo.
“Le cose non saranno più come prima, ma saranno in sicurezza grazie al miglior sistema possibile per seguire le lezioni”. L’annuncio è ufficiale: il 23 settembre ripartono le lezioni, dal primo del mese invece porte aperte alle aule didattiche. “Veniamo da un record di immatricolazioni, siamo fiduciosi per il futuro” prosegue il sindaco Paolo Calcinaro, che è presidente dell’Euf.
Fermo per la Politecnica resta una sede di pregio. “Ingegneria gestionale è attrattiva, abbiamo alunni da ogni angolo d’Italia. abbiamo deciso di ripartire con le lezioni in presenza. Esigenze culturali ed esigenze di sicurezza che si uniscono grazie a investimenti significativi. Nuove dotazioni tecnologiche, in primis” aggiunge subito il pro rettore.
Il modello didattico sarà misto: “Un terzo di lezioni in remoto, due terzi, le principali, in presenza. La numerosità all’interno della struttura calerà. Non vogliamo diventare un focolaio: misure di controllo degli accessi, sanificazione fuori dalle aule, sistema di prenotazione alla lezione, che sarà frontale o in un’aula vicina con dispositivi tecnologici che permettono una interazione” spiega il preside.
Il piano operativo è pronto: “Abbiamo il cartellone con gli orari, ma nessuno può prevedere il futuro”. La sede ha dei posti contati, ma non ci saranno problemi: “Con un terzo delle lezioni in remoto, si vuotano le aule per poter ospitare gli studenti che sarebbero rimasti fuori. Quindi non temiamo razionamenti”.
Lezioni in presenza, anche per garantire la vita nelle città: “Noi cerchiamo di salvaguardare la presenza. Anche perché ci sono attività pratiche necessarie”. Politiche nazionali o della Politecnica dietro la scelta è presto detto: “Prendiamo la Sapienza o anche Bologna, numeri enormi e quindi stanno pensando al frazionamento, perché non ci sono possibilità alternative. Non si può avere una linea unica operativa per le Università. La conferenza dei rettori ha preso atto delle differenze. Anche per le tesi, che in pochi hanno fatto in presenza”.
E per il pro rettore “le cose importanti della vita sono le cose che abbiamo intorno, che ci aiutano. Quindi scegliere la distanza ha permesso la vicinanza alle famiglie”.
Le iscrizioni iniziano il primo agosto, ma la Politecnica non è rimasta ferma: “Poco dopo il lockdown è nato un sito dedicato all’orientamento. Tanti i webinar, sia di presentazione delle sedi sia delle sedi, e i colloqui diretti coni docenti”.
Nessuno sa come sarà settembre: “Abbiamo studenti iscritti in altri atenei che stanno chiedendo informazioni nell’idea di trasferirsi per non cambiare contesto. Questi li tracciamo, altri non saprei”. Più che la paura potrebbe incidere il problema economico familiare, ribadisce il sindaco: “Abbiamo come obiettivo l’accesso a più persone possibile, la no tax area viene alzata a un Isee di 30mila euro e stiamo studiando sistemi di supporto ulteriore, con rimodulazioni di fasce fiscali”.
Insomma, si riparte con un velato ottimismo, forti dei 145 iscritti di un anno fa che fanno 800 alunni nelal sede di fermo: “E’ il corso di ingegneria più numeroso dopo biomedica” conclude il preside che sul nuovo corso di laurea per Fermo non si sbilancia ma ribadisce che si sta lavorando, anche se la gestazione, tra autorizzazioni varie, è di almeno due anni.