di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO / MACERATA – Il 2024 di Andrea Agostini sarà difficilmente replicabile. Crescita politica, ruolo istituzionale, jet set e infine, la vera gloria personale, con il riconoscimento di ‘Laureato dell’anno’ da parte dell’Università di Macerata.
Tra chi ha preso la pergamena 25 e 50 anni fa, l’università ha scelto l’avvocato che guida la Fondazione Marche Cultura. “Non ho dubbi che l’Università, prima ancora di dare agli studenti la miglior formazione per il percorso professionale, debba insegnare a creare il matching perfetto tra sogni e responsabilità. Chi entra nelle nostre aule deve poter volare alto, ma deve anche comprendere che ogni aspirazione ha bisogno, per essere raggiunta, di impegno quotidiano, di sacrificio. Solo così si raggiungono i risultati”. È evidente nelle parole del ‘laureato dell’anno’ il suo animo di maratoneta, di chi nel tempo si è costruito una professione, si è saputo ritagliare uno spazio pubblico e ha reso possibile percorrere maratone in ogni angolo del mondo.
Macerata ha onorato davvero i suoi alunni. Del resto, John Mc Court, il rettore, ha una idea precisa: “La nostra è una università – comunità. La nostra idea è di coniugare ricerca e rapporto umano. Se siamo qui da sette secoli, un motivo c’è: università non è solo un luogo dove si trasmettono contenuti e si forma, è il crescere in maniera autonoma ma sentendosi parte di una comunità”.
Oltre ad Agostini, è statio consegnato il premio ‘Oscar Olivelli’ a Giuseppe Bommarito per l’impegno contro il propagarsi della droga. Mentre il premio Alumni è andato a Sotiros Tsouvalas, arrivato dalla Grecia dove ricopre il ruolo di giudice della Corte di appello di Atene.
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