di Francesca Pasquali
FERMO - Mario Dondero con la macchina fotografica in mano sul muro del terminal. L’ingresso di Lido Tre Archi, sotto la ferrovia. I frangiflutti di Marina Palmense. Tre panchine rosse contro la violenza sulle donne. Si allarga la rete di Fum (Fermo urban museum), il progetto di street art del Comune. Dal 28 agosto al 4 settembre, undici artisti (Fra Jambo, Ciko, The Visual Groove, Senek, Drust, Baz, Sdolz, Pina, File, Urka e Cristian Sonda) coloreranno la città con le loro opere.
Che andranno ad aggiornare le mappa dei murales cittadini. Che, oltre che cartacea, diventa interattiva, con un’app per seguire il percorso dei murales. Parla di «progetto innovativo e fresco, che può essere implementato all’infinito, il cui fine ultimo è la riqualificazione attraverso opere urbane», l’assessora alla Cultura, Micol Lanzidei. Per la quale, i disegni degli artisti hanno anche «una portata sociale».
Due i filoni del progetto. Il primo, in collaborazione con il Liceo artistico, si svilupperà in tre ambiti. Gli studenti realizzeranno il bozzetto di un murales per l’ingresso di Lido Tre Archi, che poi verrà sottoposto al vaglio delle Ferrovie per l’approvazione. Il secondo, in collaborazione con l’Assessorato alle pari opportunità, riguarda la realizzazione di tre panchine rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Due saranno posizionate in centro, una fuori. Il terzo toccherà i frangiflutti di Marina Palmense, che saranno colorati, «per vivacizzare quella parte di costa».
«L’idea – spiega Lanzidei – è di una mostra a cielo aperto, sempre accessibile a un pubblico variegato, ricca di significato e contenuti». Il secondo filone vede protagonisti artisti locali e nazionali che, da sabato, saranno in città e lavoreranno sui trenta metri di muro di via Ficcadenti, ai maxiparcheggi. Il 4 settembre, per la giornata finale, sarà possibile vederli all’opera tutti insieme. Sulla parete del terminal “Dondero”, realizzeranno il murales dell’autoritratto del compianto fotoreporter.
«Riproporremo la Pop House, l’evento degli anni ‘90 incentrato a 360 gradi sulla cultura hip hop, fatto l’ultima volta nel 2011», dice Giacomo Ercoli della Costa Klan Production. E spiega che due saranno i temi portanti dei lavori degli undici artisti: il rapporto tra uomo e donna nella società e l’ambientalismo.
Fum è finanziato dalla Regione e cofinanziato dal Comune. L’Osservatorio nazionale sulla creatività urbana l’ha di recente individuato tra le best practice e sarà inserito nella mappa del Ministero dei beni culturali. Oltre al Liceo artistico, partner del progetto è l’associazione Giovani, territorio e cultura. «La street art – spiega il presidente Andrea Marsili – sta passando da attività per giovani ad attività artistica riconosciuta. Chiamare artisti con curriculum importanti dà rilievo alla città dove le loro opere sono presenti».