FERMO – Una gru alta trenta metri con u braccio che supera i venti: immaginatela, perché tra poco sarà realtà nel cuore del centro storico di Fermo. Parte da qui il cantiere che darà un nuovo tetto a una parte del conservatorio Pergolesi danneggiato dal sisma del 2016 e finalmente vicino al suo ritorno alla normalità
La situazione delle aule del conservatorio dopo la chiusura del piano fiati, sei quelle non utilizzabili, al centro di un confronto tra i vertici del Pergolesi e della Provincia di Fermo, che gestisce la struttura.
“Ci manca in particolare un’aula adibita esclusivamente alla didattica degli strumenti a fiato per la sua caratteristica acustica. Sono stai liberati cinque spazi dell’ex segreteria, insonorizzati con pannelli fonoassorbenti. Ma sono compensazioni, non nuovi spazi. Lo studio del presidente è diventato un’aula e così la direzione viene usata come aula di studio, con tanto di pianoforte” spiegano Verzina e Giostra, direttore e presidente del conservatorio.
Tra cornicioni, solai e tetto, l’iter è stato lungo. “Ma necessario. Da quando abbiamo avuto le risorse, un anno fa, abbiamo svolto ogni passaggio burocratico e oggi siamo alla fase di inizio dei lavori” precisa subito Moira Canigola.
Manifestazione di interesse, progettazioni, messa a gara e appalto. “Sul Conservatorio il primo intervento fu nel 2013, 250mila euro perché non c’era conformità antincendio, di qui la scala verso il duomo e la nuova impiantistica. Nel 2016 il sisma con alcuni danni minori nella volta della scala principale, pronto intervento a dicembre è stata ripristinata la messa in sicurezza".
Nel frattempo sono emerse criticità che hanno portato ai progetti di oggi. "Nel 2018 indagine approfondita sulle strutture lignee che copre la zona uffici e fiati. Con un primo provvedimento di urgenza abbiamo chiesto al comune di Fermo di consegnarci aule nel chiostro e abbiamo spostato gli uffici, facendoci carico di cinque nuovi ambienti. Inagibilità del piano fiati è arrivata essendo emersa la necessità di intervenire sul tetto” spiega nella sua ricostruzione Vallasciani, affiancato dal dirigente Ivano Pignoloni.
Sono pronti a partire lavori per 300mila euro sui tetti e altri 100mila euro di lavori per i cornicioni, messi in sicurezza con una impalcatura già da tempo. “Ora, con fondi Covid, agiremo anche sui soli del secondo piano in modo da recuperare davvero tutti gli spazi” prosegue la dirigente. Certo, quello che interessa al presidente sono i tempi.
E su quello è Pignoloni a essere chiaro: “Una azienda di Teramo si è aggiudicata i lavori del tetto e stiamo pensando di darle, con affidamento diretto, anche il rifacimento del solaio. In questo modo accorceremmo i tempi della burocrazia. Mentre sui cornicioni lavorerà una impresa di Ascoli piceno. A metà gennaio inizierà l’approntamento del cantiere e se non ci saranno ulteriori problemi, siamo in centro storico con gru e ponteggi, a primavera i veri lavori che in sei mesi termineranno, puntiamo sull’estate”.
@raffaelevitali