di Raffaele Vitali
FERMO – Sarebbe forse ora di cambiare il nome: perché L’isola che non c’è in realtà è presente eccome. Dove c’è una necessità pre adolescenziale, gli esperti guidati dal presidente si mettono in azione. La realtà pone sempre nuove sfide, come quella che da oggi verrà affrontata nel nuovo ambulatorio riabilitativo che ha come obiettivo primario quello di seguire i ragazzi con disturbi dell’apprendimento.
Dal lunedì’ al venerdì, ogni pomeriggio, chi entrerà nelle nuove stanze in via Tornabuoni troverà un'equipe specialistica e multidisciplinare composta da neuropsichiatra infantile, psicoterapeuti, psicologi, terapisti della riabilitazione, per rispondere ad una problematica che interessa tutto il territorio, dai servizi scolastici alla famiglia.
“Possiamo intervenire in due differenti modi. Il primo, ovviamente, essendo un ambulatorio è sul singolo, con terapie dirette. Ma vogliamo anche far interagire il ragazzino all’interno del gruppo dei pari, per cui non mancheranno percorsi di gruppo, strategie di terapia”.
Al centro si potrà arrivare in maniera autonomia o inviti dal servizio territoriale sanitario. “Qui possono arrivare casi che non sono mai stai valutati con lavoro terapeutico. Siamo – spiegano le due coordinatrici, la psicologa e psicoterapeuta Emma Tidei, e la psicologa con master in Dsa Dania Attorresi - un centro specialistico che vuole supportare i ragazzi con disturbi e che presentano fatiche nel contesto scolastico”.
Un centro che vuole fare rete. “In modo da lavorare in sinergia con le altre agenzie educative per favorire un percorso scolastico efficace e significativo agli alunni che presentano difficoltà, sia specifiche che non, negli apprendimenti e intervenire precocemente in quelle situazioni cliniche o subcliniche che attualmente sono attenzionate come sempre più pervasive nella preadolescenza e nell'adolescenza che si muovono tra disturbo oppositivo-provocatorio, l'Adhd e le dipendenze da tecnologie”.
La direzione sanitaria è affidata a Carlo Muzio, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, docente di Neuropsicologia e Neurolinguistica presso l'Università degli Studi di Pavia. “E siamo sempre in cerca di figure, in particolare nel settore della logopedia”.
Già un piccolo numero di ragazzi, tra elementari e medie, è seguito dall’equipe. “Didattica riabilitativa. Lavoro pensato sulla parte didattica è in chiave riabilitativa, il nostro non è un aiuto. È una riabilitazione che parte dai compiti. Tutto il percorso è basato su una strategia, su un metodo di studio che mira a rendere autonomo il ragazzino nell’affrontare i nodi sia da solo sia in famiglia. Per questo la parte colloqui con i genitori è utile, serve una strategia anche per la famiglia” proseguono le due psicologhe.
Non è semplice neppure per un genitore ammettere che il figlio soffra di Dsa. “Spesso – chiariscono – ci si limita a dire ‘è poco motivato, gli faccio fare ripetizioni’. Poi con il passare del tempo ci comprende che il problema è più profondo, che dietro la mancanza di concentrazione c’è in realtà una difficoltà specifica”.
Il nuovo ambulatorio dell’Isola che non c’è nasce con tutte le tecnologie. “Ci siamo dotati di strumenti e software specifici, grazie alla collaborazione con una cooperativa sociale emiliana”.
E i costi? “Ogni finanziamento pubblico che riceviamo viene rinvestito sul territorio, sui suoi bisogni. Teniamo tariffe basse e se necessario interveniamo pro bono. In questo momento su 250 ragazzi che seguiamo più del 5% è tale, noi ce ne occupiamo completamente. Conosciamo bene le difficoltà e lee situazioni non solo di Fermo” riprende il presidente Sandro Ferri che ha in corso la fase di accreditamento con il sistema regionale.
“Da anni lavoriamo con le scuole, dalla comunità al centro. Bisogna creare una rete congiunta di aiuto. Noi – precisa Ferri che ha tagliato il nastro insieme con il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro – prima di decidere di aprire questa seconda stella – abbiamo svolto una indagine sociologica, abbiamo notato come ci sia un insorgere di disturbi in età sempre minore. L’Isola è un luogo di prevenzione e di recupero, una struttura fatta di competenza e formazione”.
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