AMANDOLA – Più trote per tutti. Il ministero della Transizione ecologica (Mite) ha detto sì alla richiesta triennale di autorizzazione, proposta dalla Regione Marche, per l'immissione di 65 quintali di trote iridee destinate alle attività di pesca sportiva ed agonistica su dodici tratti fluviali distribuiti nelle cinque province marchigiane.
"Abbiamo superato una montagna di burocrazia ed individuato un percorso sostenibile da un punto di vista amministrativo - ha spiegato il vicepresidente della Regione, Mirco Carloni -. Un impianto progettuale che ha aperto una via che poi è stata sfruttata anche da altre Regioni. Non a caso ad oggi le Marche sono tra le pochissime Regioni in Italia autorizzate dal ministero all'immissione di trote. Una decisione che offre stabilità al settore, consente ai pescatori di tornare a pescare in tutte le Marche, dà respiro all'indotto delle aree interne penalizzate dal blocco dell'attività e permette alle associazioni di organizzare gare sportive".
L’assessore comunque non si ferma qui. “Ho formalizzato una richiesta integrativa, a quanto già ottenuto dal Mite, concordando con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) la condivisione di un progetto integrativo finalizzato all'immissione di ulteriori quantitativi di trote per effettuare dal prossimo settembre, gare di pesca ad alto valore sportivo nei fiumi Burano (100 chili), Esino (550), Tenna (100), Potenza (100) e Tronto (100 chili)”.
In totale i tratti fluviali interessati alle immissioni sono dodici, da nord a sud della regione: Mutino, Metauro, Burano, Bosso, Cinisco, Cesano, Esino, Potenza, Chienti, Tenna, Aso e Tronto. “Sono convinto che la pesca sportiva sia una tradizione irrinunciabile per le Marche, per questo assieme alle associazioni piscatorie e a quelle ambientali continueremo a lavorare incessantemente affinché l'esercizio della pesca sportiva e la tutela dell'ambiente possano trovare quella convergenza utile a valorizzarne la reciproca importanza".
Quello che in troppi ignorano è l’indotto generato da un settore da troppo tempo preda delle incertezze normative. "Attività economiche e ricettive che gravitano attorno al settore in particolare nelle aree interne della regione, che negli ultimi anni è stato fortemente penalizzato dal blocco delle attività di pesca sportiva – continua -. Ora abbiamo ottenuto quelle garanzie necessarie per dare stabilità e continuità alla pesca, una solida base di lavoro per implementarne le attività con specifici progetti integrativi finalizzati al miglioramento ed ampliamento della pesca sportiva ed agonistica".
@raffaelevitali