FERMO - Un libro per invogliare i tifosi a tornare allo stadio. Con le foto di un secolo di tifo canarino. Si intitola “Ti difendo da cent'anni. Ti amo da sempre” il libro fotografico della Fermana. Che raccoglie circa duecento scatti di tifo gialloblu.
Sarà presentato sabato 6 novembre al teatro dell'Aquila. In una serata evento con il giornalista di Sky Federico Buffa. Nell'occasione, sarà possibile acquistare le prime cento copie del libro, numerate e a un costo un po' rialzato, «per abbattere il prezzo e rendere acquistabili le altre quattrocento copie».
L'idea di raccogliere in una pubblicazione «la storia della squadra raccontata dai protagonisti sugli spalti» è venuta a Gaia Capponi, poi, si sono aggiunti Paolo Sabbatini, Denny Rocchi ed Enzo Pasquini. Tre anni di lavoro per un libro di 312 pagine, che, aperto, misura sessanta centimetri per trenta. Gli scatti, pubblicate in ordine non cronologico, arrivano dagli archivi dei fotografi Manilio Grandoni e Fabrizio Zeppilli, dal Fotocineclub di Fermo e dai privati. Dedicato ai tifosi scomparsi, il libro potrà essere acquistato nei bar Primavera ed Emilio e alla ferramenta Morroni.
«Intere generazioni di tifosi sono state sulle gradinate del “Recchioni”», spiega Capponi che parla di «bene da conservare e tramandare». Ma la passione dei tifosi canarini nasce prima, «già dal 1920, quando si giocava al campo di Marte, l'attuale piazzale Tupini». Oltre alle foto, nel libro sono raffigurati gli adesivi realizzati dai gruppi di tifosi e le sciarpe, «per conservare la memoria del materiale del tifoso».
Tra le pagine, pure gli articoli di giornale «che hanno caratterizzato la storia della squadra» e otto focus con i momenti salienti della storia gialloblu. «Un momento importante – per l'assessore allo Sport, Alberto Scarfini – per raccontare la storia sportiva e aggregativa della città. Un percorso sociale, dagli stadi nazionali ai bar di quartiere, che, ricordando il passato, ci permette di guardare al futuro».
Concetto ripreso dal presidente di “Solo Fermana”, Luigi Messineo, che parla di «operazione nostalgia, ma anche di possibilità per il futuro, per far ritrovare la voglia, a chi l'ha persa, di tornare allo stadio».
Francesca Pasquali