SERVIGLIANO – Video e parole per raccontare la vita di un medico diventato eroe: domani pomeriggio alle 16 nella Casa della Memoria di Servigliano incontro con Vincenzo Varagona, autore del libro “L’eredità di Carlo Urbani”.
Saluti del sindaco Marco Rotoni e di Maura Traini (presidente dell’Utete), seguiranno la testimonianza di Giuliana Chiorrini (moglie di Carlo Urbani) e l’intervento dell’autore Vincenzo Varagona; modera il dibattito il giornalista Fabio Paci. Il racconto sarà arricchito dalla proiezione di alcuni video. L’evento è organizzato dall’Università del tempo ritrovato e dell’educazione permanente delle valli del Tenna e dell’Ete (Utete) con il patrocinio del Comune di Servigliano.
Varagona racconta la storia e la vita del “medico della Sars”, morto il 29 marzo 2003, evidenziando la straordinaria eredità da lui lasciata. Carlo Urbani, infettivologo ed esperto di malattie tropicali, si trovava in Vietnam per conto dell’OMS quando, nel febbraio 2003, un uomo venne ricoverato all’ospedale francese di Hanoi in gravi condizioni.
Fu proprio Urbani a capire che si trattava di una nuova malattia: la Sars. Soprattutto, capì come bisognava agire per contenere la diffusione del virus e con il suo protocollo antipandemico salvò dalla morte milioni di persone. Non poté però salvare se stesso: morì di Sars il 29 marzo, a soli quarantasei anni. Il libro di Varagona, giornalista, presidente nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, non racconta solo la storia e la vita di questo straordinario “eroe” dei nostri giorni ma, come recita il titolo, ne evidenza anche l’altrettanto straordinaria eredità.
“Questo volume – sottolinea Varagona – nasce per raccontare il medico della Sars soprattutto alle nuove generazioni e per sottolineare quanto Carlo sia riuscito a camminare, in questi ormai tanti anni, con le gambe di amici, colleghi, conoscenti, che ringrazio per aver contribuito alla realizzazione di questo volume, arrivando a tanti cuori anche in modo inaspettato”.
Il libro è arricchito dalla prefazione di Tedros Adhanom Ghebreyesus (direttore generale dell’OMS) e dalla presentazione di Roberto Burioni (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano).