FERMO – Cinque mosse per non perdere un miliardo di euro, ovvero quanto messo a disposizione dall’Europa con i fondi europei 2021/2027 per la Regione Marche.
Per non sbagliare e rendere il percorso più agevole a Comuni e privati, Regione e Svem hanno organizzato cinque incontri, uno per provincia, con sindaci, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati. Ogni appuntamento ha visto una grande partecipazione di stakeholder. Il confronto ha permesso di definire le migliori azioni in vista dell’uscita dei bandi, che sarà continua nei prossimi mesi.
Cinque priorità riassunte dalla Svem. La prima riguarda la richiesta di assistenza nella ricerca e poi nella compilazione dei bandi. Aspetto fondamentale per i comuni sotto i 5mila abitanti che non hanno personale a disposizione. La seconda è la fruibilità, quindi la semplificazione delle procedure.
La terza è il coinvolgimento preventivo, dove possibile, nella stesura dei bandi stessi. La quarta è la finalità che deve essere legata al rilancio e all’investimento, non più al recupero di quanto perso nel passato. La quinta è la durata dei bandi, che deve essere certa, massimo 18 mesi, senza quelle deroghe che in passato hanno fatto perdere credibilità al sistema.
Dietro il percorso di ascolto e quindi programmazione ci sono il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il presidente della Svem, Andrea Santori, e la sua vice Monica Mancini Cilla, gli assessori regionali.
“La grande partecipazione ci dice che abbiamo preso la strada giusta, per cui ciclicamente ripeteremo questi incontri. E grazie agli uffici della Svem, uno per provincia, saremo ancora più vicini ai territori, che hanno anche esigenze specifiche” ha sottolineato il presidente Santori che lavora a stretto contatto con gli assessori Antonini (Sviluppo Economico), Brandoni (Politiche Comunitarie) oltre che con il governatore Acquaroli.
“Abbiamo presentato un nuovo portale internet che permetterà di ricercare i bandi e restare aggiornati sulle opportunità inserendo il codice d’avviamento postale per i Comuni o il codice Ateco per le attività economiche. Abbiamo creato una rete di professionisti per fornire un supporto continuo gratuito a enti pubblici e privati. E abbiamo chiesto agli ordini professionali – conclude Santori - di fare parte di un team in grado di aiutare imprese ed enti locali in modo da evitare di perdere opportunità”.