ORTEZZANO – “Attenzione”. Questo il messaggio che lancia la Coldiretti Ascoli-Fermo dopo aver saputo che la Società Gasdotti Italia ha inoltrato alla Regione Marche formale istanza per un nuovo gasdotto in Valdaso. “Siamo preoccupati, nessuno ha coinvolto i proprietari terrieri”.
Un gasdotto lungo 20 chilometri “fondamentale per completare l’anello mancante dell'infrastruttura da Montedinove a Montefiore dell'Aso, attraversando Montalto, Carassai, Ortezzano e Petritoli” spiega la Coldiretti.
L’opera programmata potrebbe indubbi vantaggi: incrementarne l'affidabilità e la flessibilità di esercizio e mettere in sicurezza la rete di trasporto del gas naturale. “La notizia – spiegano Armando Marconi e Francesco Goffredo, presidente e direttore della Coldiretti - ha fatto il giro delle imprese agricole in poche ore, subito dopo la pubblicazione dell'avviso trasmesso ai Comuni interessati e ha destato forti preoccupazioni per il patrimonio frutticolo e viticolo dell'area”.
Il timore è per le coltivazioni. “La maggior parte delle piante da frutto, infatti, non entrano in produzione prima di 5 anni dall'impianto, i vigneti dopo 3 anni dalla messa a dimora delle barbatelle. Di conseguenza, estirpare un frutteto o un vigneto specializzati per consentire la realizzazione del gasdotto, per poi ripiantarlo a fine lavori, si traduce in un mancato reddito, senza considerare che le quote di mercato perse sono poi difficilmente recuperabili”. Insomma, aggiungendo il costo delle piante e della manodopera, rende l’operazione ancora più insostenibile.
“Capiamo a necessità di efficientare l’infrastruttura, non faremo barricate ma – concludono Marconi e Goffredo - a condizione che le imprese siano ascoltate e tutelate in tutto e per tutto non solo nell'interesse privato ma anche e soprattutto in quello collettivo perché la qualità del lavoro e delle produzioni agricole della Valdaso è riconosciuta in tutto il Paese e non può permettersi una battuta d'arresto. Per questo motivo, nei prossimi giorni, si terrà un'assemblea con tutti i nostri soci coinvolti dai lavori del gasdotto con l'obiettivo di redigere un vero e proprio piano di messa in sicurezza del patrimonio frutticolo e viticolo".