MILANO – “Digital e negozio fisico, siamo in cerca di un canale valido. Dobbiamo essere efficaci a ogni livello”. Le parole di Valentino Fenni, presidente della sezione Calzature di Confindustria Fermo stimola Gaetano Ascenzi, direttore del Digital Innovation Hub delle Marche, uno dei perni della rete europea con Edith4Marche
Ascenzi ha scelto Milano, lo stand di Confindustria Fermo, Regione e Camera Marche all’interno del Micam. Si parla di trasformazione del processo, test del processo, formazione alla trasformazione digitale. “La tecnologia non è più rifiutabile” è il sunto dell’ingegnere prestato all’imprenditoria. “Sono un tecnologo, ma non vi parlerò dell’automazione. Voglio farvi riflettere sul mondo della vendita che è in continuo cambiamento”.
Un esempio concreto per far comprendere la sfida che il digitale ha al suo interno, anche oscura. “Il 14 gennaio ho fatto una ricerca partendo dalla domanda ‘quali sono le scarpe più popolari in Italia?’. Google in prima battuta ha creato un elenco di nomi e testi che richiedeva un'ora almeno di lettura. Il giorno dopo ho utilizzato ChatGpt, o meglio la sua versione di Office che costa 22 euro al mese. Alla stessa domanda ho ottenuto una risposta diretta, un riassunto di tutto quello che Google aveva invece elencato. Un elenco, però, pieno di imprecisioni. Quello che l’intelligenza artificiale ha prodotto, infatti, non è un risultato, ma una interpretazione”.
La riprova è arrivata dalla risposta ad altre domande che Ascenzi ha fatto a Chat legate ad esempio alla ‘scarpa più comoda’. “Ma – precisa il direttore - dalle risposte non viene fuori la scarpa più comoda in Italia, ma quella che viene descritta dai siti di prodotto come tale. Questo deve farci capire che ogni azienda deve farsi trovare pronta, perché l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è ormai comune, e a basso costo, per cui bisogna farsi trovare con i contenuti pronti”.
Anche per questo diventa importante il Digital Innovation Hub su cui il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani, ha voluto centrare il talk ‘un caffè insieme…’ durante il primo giorno della fiera. “La trasformazione digitale è in primis culturale. Capire il percorso da intraprendere per poi raggiungere la meta è uno dei punti cardine dell’attività del DIH. Sapendo che poi anno dopo anno si può aggiungere qualcosa, migliorare”.
Il potenziale della struttura che riunisce tutto le cinque Confindustrie marchigiane, università e competence center, è alto. “E per di più, per le aziende con meno di 50 dipendenti e dieci milioni di fatturato, interamente finanziato, quindi un servizio efficace e gratuito” riprende Ascenzi.
Servizio per fare cosa? “Siamo enti terzi che guidano l’azienda dalla definizione della strategia generale a quella digitale. Primo step è capire in azienda cosa c’è e cosa si può fare dal punto di vista digitale con il budget a disposizione. Aiutare la strategia è un aiuto concreto. Poi si parte con la formazione specifica per quanto valutato necessario. Terzo step, far provare la tecnologia, grazie ai nostri partner. Un modo per valutare prima di comprare, evitando così di sprecare risorse”.
La parte chiave, quella della formazione, è ugualmente gratuita per le aziende sotto i dieci milioni: “Abbiamo un catalogo di corsi: cyber, robotic e AI, ma possiamo anche costruire strutture formative pensate per l’azienda, fondi permettendo”.
Che tutto sia importante lo dimostra anche il tema della cyber sicurezza che spesso le aziende vedono come lontana dai loro bisogni. “Invece – interviene Luciani – il solo formare il personale alla difesa e corretto uso dei dati, significa evitare l’80% delle truffe e delle frodi”.
Ci credono gli imprenditori nel Digital Innovation Hub, ancora di più da quando alla guida c’è Roberto Cardinali, presidente di Confindustria Marche, “che da giovane ha impresso un’accelerazione nel suo sviluppo e nella sua conoscenza” conclude il presidente che ha inserito, in accordo con Ascenzi, una figura specifica che dovrà accorciare la distanza tra le imprese e la digitalizzazione.
”Si chiama evangelist, viene formato dal DIH e a sua volta porterà conoscenza tra gli imprenditori. Per noi è Tommaso Annibali, una nuova sfida, un nuovo importante servizio che come associazione offriamo agli associati” conlude Luciani.
Raffaele Vitali