FERMO - Cultura è business. Se non fosse chiaro, l’assessora Micol Lanzidei lo spiega con un numero: 25mila biglietti staccati dai musei di Fermo in meno di sei mesi grazie alla mostra dedicata ad Antonio Ligabue, con i suoi ‘spiriti Selvaggi’, e Giuseppe Pende tra ‘Realtà, sogno e visione’. Con il record del lungo ponte del 25 aprile che da solo ha garantito 5mila ingressi.
E siccome in tanti ancora la vogliono vedere la mostra è stata prorogata fino al 2 giugno. “Gli stili, i temi e soggetti trattati stanno affascinando sia adulti che bambini, dimostrandosi due mostre adatte anche a famiglie e ragazzi. Animali selvaggi, nature fantastiche, sogno e visione: le mostre di Antonio Ligabue e Giuseppe Pende meravigliano visitatori di ogni età. Notevole anche l’attenzione riservata da parte dei mezzi di informazione regionali e nazionali” spiegano i gestori dei musei.
“I numeri – riprende Lanzidei - danno la fotografia di come i nostri musei rappresentino la carta d'identità culturale della città, il principale biglietto da visita, in grado di attrarre visitatori in numero sempre maggiore, che vogliono conoscere Fermo e rimanerne ammaliati dalla bellezza”. Pensiero condiviso dal sindaco Calcinaro: “La cultura è un segno distintivo di Fermo e questi numeri ne sono la dimostrazione più plateale”.
Insieme con Maggioli che gestisce il sistema museale di Fermo, è stato previsto l’orario continuato nei fine settimana (10-19), mentre domenica 18 maggio, per la Notte dei Musei, è in programma la visita animata “Belve sulla pelle”, insieme con la pluripremiata body painter fermana Lucia Postacchini che dipingerà ispirandosi alle tele di Ligabue.
Per le due grandi mostre sono usciti da poco anche i cataloghi, piccoli capolavori resi possibili da Vittorio Sgarbi che con le sue parole convincerà anche gli indecisi: “Antonio Ligabue è più che un pittore. Ne esonda i confini, non rappresenta, non illustra, non ritrae ma prolunga la vita nella pittura. Ligabue descrive un mondo; non ha altro interesse. Non c’è favola: c’è rabbia, c’è sofferenza, c’è esaltazione. Giuseppe Pende è un artista coltissimo, che riflette l’antico connubio tra arte e scienza e un uomo eclettico dalla personalità prorompente, gioiosa e coinvolgente. È pittore, scultore, atleta, pianista per diletto e anche amatissimo insegnante di disegno dal vero all’Istituto d’Arte di Fermo. Li troviamo a Fermo, l’uno a fianco dell’altro, vicini e distanti, a rappresentare la necessità dell’espressione artistica che, forse, è in ciascuno di noi”.