PESARO – Ecco il colpo che fa bene alla piazza. Serviva, perché l’inizio della campagna acquisti aveva dimostrato capacitò di azione da parte della società e del nuovo allenatore Buscaglia, ma non aveva ancora eccitato la città e si sa, Pesaro ha bisogno di entusiasmo.
Ce ne sarà eccome ogni volta che Scott Bamforth riceverà il pallone, guarderà il canestro e tirerà. Mediamente segna, questo insegnano i numeri della sua carriera e questo ha insegnato la sua stagione italiana a Sassari.
Classe 1989 ha cittadinanza kosovara, anche se è americano a tuti gli effetti. È una guardia pura, ma non disdegna anche l’assist. Tanta Spagna nella sua carriera, poi in doppia cifra per due stagioni in Sardegna tra campionato, chiuso con la finale, e la Europe Cup. Stagione però segnata anche dalla rottura dei legamenti crociati.
Un colpo, inutile negarlo. Cosa ha convinto un giocatore che di solito viaggia a cifre importanti? Semplicemente Pesaro e la sua fame di pallacanestro. Vestire la maglia della Carpegna Prosciutto per Bamforth è uno stimolo e soprattutto tanti colleghi ormai parlano bene di Pesaro.
Il fatto che i giocatori Usa, e non solo, abbiamo voglia di venire a Pesaro è un bel segnale. Tra l’altro la guardia sarà utile anche per far rifiatare Ray Mc Callum, il play titolare. Insieme con Tambone rappresentano un trio contanti punti nelle mani che sarà difficile da marcare per tutti.
Vincente per natura, Bamforth a Sassari amava giocare le palle decisive, è un leader. E già questo è un salto di qualità rispetto al buon Abdur Rahkman. Il giocatore giusto al posto giusto. "Il suo profilo ha le caratteristiche tecniche che cercavamo e che ben si incastrano con chi è già nel nostro team. Lavoriamo passo passo tecnicamente mantenendo grande attenzione ed equilibrio a come possiamo fare le cose, e di questo ringrazio molto il club, ovvero Ario Costa e Stefano Cioppi" il comemnto di Buscaglia.