FERMO - Il Fermano fa squadra per rendere più vivibile Lido Tre Archi.
Unisce le forze e, guidato dalla Prefettura, prova a dare una svolta
al quartiere difficile della costa nord. Lo fa con un progetto dal
nome emblematico, “Arco”, presentato ieri mattina in Prefettura.
L’obiettivo – spiega l’ente territoriale del governo – è «rafforzare
le capacità e le competenze degli attori coinvolti nella formulazione
di un programma strategico e operativo in grado di accompagnare la
risoluzione di situazioni emergenziali, per il ripristino di un
contesto di legalità». Tradotto: rendere il territorio più reattivo di
fronte alle sfide che, a Tre Archi, rischiano di mettere in crisi la
coesione sociale.
Approvato e finanziato dal Ministero dell’interno con i fondi Fami
(Fondo asilo migrazione integrazione), il progetto ha per capofila la
Prefettura e sarà realizzato in collaborazione con l’Ambito sociale
19, le cooperative On the Road e Nuova Ricerca Agenzia RES e
l’associazione Bet Onlus. «Il risultato atteso – spiega la Prefettura
– sarà il potenziamento concreto della governance preposta alla
gestione di fenomeni di esclusione e marginalità, agendo sul doppio
canale del rafforzamento istituzionale e della ricostruzione dei
legami comunitari, attraverso il diretto coinvolgimento degli
abitanti». Chi vive a Tre Archi, insomma, sarà chiamato a fare la sua
parte.
«Nonostante tutti gli attori istituzionali fermani siano attualmente
impegnati nell’adozione di misure di contrasto alla diffusione del
Covid-19 e nei tavoli di lavoro per la programmazione della mobilità
per le scuole, il livello di attenzione verso Lido Tre Archi rimane
costante», il commento della prefetta Vincenza Filippi. «Con l’avvio
del progetto “Arco” – prosegue – si intende realizzare significativi
risultati nel percorso volto al perseguimento dei benefici conseguenti
a una gestione della sicurezza intesa in senso integrato e
partecipato».
f.pas.