di Raffaele Vitali
MILANO/FERMO – Sono partiti in tanti dal Fermano, ancora di più dalle Marche. Ogni azienda con i suoi prodotti migliori, con quel sorriso fondamentale per conquistare, insieme con la qualità, il cliente o il visitatore che si muove dentro i padiglioni di Tuttofood.
La grande fiera dell’agroalimentare è stata inaugurata dal ministro Lollobrigida. Al suo fianco, un pezzo di Marche con l’assessore Antonini, il presidente camerale Gino Sabatini e l’azienda speciale Linfa con il vice Gianfranco Santi che dopo Milano sarà a Colonia per l’Anuga e poi a Parigi. Le Marche ci sono arrivate con dati da top player: export in crescita del 20% che permette di reggere l’aumento dei prezzi, in media del 4,7%, e pianificare strategie basate se salubrità e benessere, legame col territorio.
“Dobbiamo puntare sula qualità che ci contraddistingue, va conosciuta, apprezzata e avvicinata alle famiglie già provate dalla difficile congiuntura socioeconomica e dal rincaro di molti voci tra cui l’energia e il carburanti” sottolinea Sabatini.
Di fronte ha tanti imprenditori fermani tra cui, per citarne alcuni, l’olio Agostini, la pasta Spinosi e i salumi Mezzaluna. Chi è arrivato all’interno della collettiva, ovvero lo spazio comune messo a disposizione della regione March, chi invece ha scelto lo stand personalizzato, come la sempre più glocal Paola Mezzaluna di Fermo.
“Spesso siamo più conosciuti all’estero che in casa nostra: ho saputo da poco che un piatto iconico spagnolo quale la Paella Valenciana è preparata per il 70% con vongole e molluschi dell’Adriatico, l’esempio calzante di come le nostre eccellenze funzionino anche fuori confine” aggiunge Antonini.
Che resterà allora colpito dall’azienda dei salumi di Fermo quando andrà a trovarla, perché oltre a fare tuto internamento, macellazione inclusa, è un riferimento locale, da semplici cittadini a ristoranti e locali, ma che guarda all’estero. “E Tuttofood – spiega la titolare – serve proprio anche a questo, metterci in connessione con il mondo”:
questa edizione, poi, in maniera particolare, visto che tutto è tornato al pre pandemia. “È’ ben organizzata. Nelle settimane pre fiera ci hanno fornito dei veri pacchetti di buyer da poter contattare, con cui prendere appuntamento. Noi li selezioniamo, scegliendo ovviamente chi punta su un prodotto di qualità e non cerca numeri industriali”.
Sono nati così gli incontri, fin dalle prime ore, con clienti dalla Thailandia, “un mercato in grande crescita”, e la Malesia. “Sembrano luoghi lontani e complessi, ma hanno saputo organizzarsi perché si appoggiano su piattaforme in Italia, Roma principalmente. Questo agevola l’ingresso di prodotti anche di piccole realtà come la nostra”.
Piccola, ma molto ben inserita tanto che a Tuttofood, un paio di edizioni fa, venne scelta per un talk tra i grandi colossi e anche oggi il piccolo stand homemade spicca con i suoi colori tra salumifici internazionali e italiani, oltre che tra i grandi produttori di mozzarelle, quest’anno inserite nello stesso padiglione dei salumi perché sono due mercati in crescita e connessi.
“Capitano quelli che chiedono il prodotto giusto da abbinare a un formaggio, magari preso dai nostri vicini di Fontegranne” aggiunge Mezzaluna. Allo stand è un via vai, passano clienti anche da Svezia e Francia. “Che l’Oriente sia in crescita è un dato di fatto, nelle stesse liste di Tuttofood il 35% dei buyer proviene a quel pezzo di mondo. Poi c’è l’Europa che sa bene dove si trova la qualità”.
Quel prodotto unico nel suo genere che ha tante facce. Una è quella gialla dell’olio: “Con la produzione da oliva tenera ascolana – racconta Gaetano Agostini di Ortezzano – siamo tra i venti finalisti di Tuttofood per l'assegnazione del premio “Better Future Award” grazie alla particolare bottiglia che abbiamo realizzato per questa tipologia di prodotto. Siamo a Milano per incontrare il mondo, sapendo che l’export peer noi vale il 30% del fatturato, specialmente grazie a Giappone, Corea e Usa”.
Mercati esteri che piacciono ai pastai come Spinosi, che con il suo Zero+ porta maccheroncini anche in Australia e Nuova Zelanda, e Di Mauro che invece ha in Germania e Canada due perni commerciali. Prosegue quindi Tuttofood con gli imprenditori in prima linea peer incontrare direttamente, insieme con i responsabili commerciali, i clienti del presente e del futuro.
Il Fermano ha portato a Milano anche il pastificio Firmanum, i cotti di Bacalini e il Salumificio Ciriaci, Itaci e Centro Carni dei Sibillini, oltre alla realtà che si muove sul confine con il maceratese, il Caffè del Faro.