FERMO – Un’inaugurazione particolare. Da un lato c’era la gioia per quella targa, con annesso skyline realizzato dagli Amici di Ansbach, all’altro un nastro nero attorno al sindaco Thomas Deffner della cittadina tedesca per onorare un consigliere deceduto durante il viaggio che stava portando la numerosa delegazione a Fermo per questo sentito 15ennale del gemellaggio.
Ma l’amicizia tra le due città ha vinto su tutto. Nessuno ha pensato di fermare le celebrazioni, perché anche chi se ne era andato a sorpresa ci teneva. E così, ecco che i consiglieri comunali di Fermo, insieme con il sindaco e tutta la Giunta, si sono ritrovati a due passi dalla madonnina che accoglie chi sceglie il capoluogo. Con loro tamburini e sbandieratori della Cavalcata dell'Assunta e le autorità civili e militari.
“Abbiamo scelto questo luogo caratterizzato dalla porta realizzata dall’architetto Carducci che è il vero ingresso di Fermo. Un luogo da cui si ammira tutto quello che questa terra ha da offrire in pochi chilometri: mare, colline e montagne” spiega il sindaco Paolo Calcinaro dando il benvenuto al collega.
A unirli è Francesco Gismondi, che l’associazione degli Amici di Ansbach ormai la guida da tanti anni che sembrano infiniti. “Quando in Germania hanno dedicato una piazza a Fermo, abbiamo subito pensato al luogo più adeguato. Noi abbiamo scelto una terrazza unica nel suo genere”. Che da oggi diventa un nuovo punto turistico da cui capire tutto quello che si ha davanti.
E il sindaco Deffner apprezza: “Siamo uniti da un vero amore, che va oltre l’amicizia. Quando Goethe ha scritto il suo ‘Viaggio in Italia’ ha descritto esattamente tutto quello che noi troviamo su questo belvedere a noi dedicato”.
È così, tutti felici prima di entrare in Consiglio comunale dove una foto del consigliere scomparso e le note suonate dai musicisti del conservatorio accompagnano una cerimonia che non deve avere fine, anche grazie ai fiumi di birra tedesca che per tre giorni hanno fatto diventare piazza del Popolo un’appendice dell’Oktoberfest.
E chissà che questa intitolazione non spinga poi il Comune a fare lo stesso per il belvedere in cima alla strada nuova che in tanti, ma non tutti, vorrebbero dedicato ad Emmanuel Chidi, ucciso il 5 luglio del 2016.