FERMO – La metrotramvia piace e pure tanto. Almeno questo si è capito al termine di un confronto anche animato in Provincia promosso da un comitato tecnico che ha in Elvezio Serena il riferimento.
Un gruppo che punta al recupero dell’antico tracciato della Ferrovia Adriatico-Appennino (1908-1956) con un sistema ad alta tecnologia.
Piace così tanto che Andrea Putzu, Marco Marinangeli e Fabrizio Cesetti, i consiglieri regionali del Fermano, si sono detti disponibili a lavorare insieme per trovare i fondi per redigere uno studio di fattibilità. Quanto? Almeno 50mila euro, forse 80, ma per un’opera multimilionaria sembra una bazzecola.
Lo studio deve far capire a tutti, hanno preso parte all’incontro sindacati e associazioni di categoria con in testa la Cna, se ci sono i tempi per realizzarla facendone l’asse portante della mobilità dolce dalla costa ai Sibillini su cui costruire un pettine di ciclabili e percorsi pedonali.
“Già 20 comuni hanno detto sì a questo percorso” ricorda Serena affiancato dagli altri membri del comitato: Luca Romanelli, Gioacchino Fasino, Federico Spagnoli, Luigi Silenzi. “Questa Giunta – ha ribadito Putzu – sta cercando di riequilibrare la regione, dando ai territori che in passato hanno avuto meno. Per cui, dobbiamo provarci”. E così ci proveranno Marinangeli e Cesetti a supportare l’azione del presidente di Commissione.
“L’importante è non perdere tempo”. Quello che mettono a disposizione anche Michele Ortenzi e Paolo Calcinaro, presidente e vice della provincia, che con amarezza però sottolineano “che la prima trance di fondi del Pnrr è andata, bisogna vedere se ci sarà una nuova possibilità per colmare un gap infrastrutturale che tutti conoscono”.
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