Presentata a Marina di Altidona la ciclovia dell'Aso, uno dei pettini della nascente cilovia Adriatica che ha nelle Marche la capofila.
di Raffaele Vitali
ALTIDONA – Cinque comuni coinvolti, 12 km finanziati, il fiume Aso che cambia volto e diventa il luogo di passeggiate e pedalate.
“Una circolazione più sicura per pedoni e ciclisti. Vogliamo un mondo più pulito? Nelle Marche cominciamo a costruirlo” sottolinea il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli. Le immagini di Nibali riempiono la sala di Marina di Altidona dove prende il via la ciclovia dell’Aso.
Fa un che sentire il campionissimo Nibali parlare delle Marche come ‘il Paradiso del bike’ e lo farà ancora di più sentirlo durante il Festival di Sanremo quando “a guardare la tv e Rai 1 ci sono decine di milioni di persone”.
12 km non sembrano tanti, ma è un inizio per far capire che “la bicicletta non è più un fatto marginale. Cerchiamo di investire anche su quelle a pedalata assistita, per cui ci sono bandi specifici a favore di comuni e associazioni” prosegue il presidente che al suo fianco ha voluto la sua vice Anna Casini e l’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti, oltre al consigliere Giacinti, i progettisti e il consulente Stefano Pompozzi.
“Dobbiamo mantenere la nostra bellezza e la ciclovia è una strada per riuscirci. Noi abbiamo una grande varietà di paesaggio, dobbiamo investirci”. 12 chilometri sono un tassello del grande puzzle che è la ciclovia delle Marche, parte della ciclovia Adriatica, progetto nato tre anni fa: “Parte da Venezia e arriverà nel Gargano, 1200 chilometri con le Marche capofila delle sei regioni grazie a al lavoro di Anna Casini. Una volta completata sarà un salto di qualità decisivo”.
Ci sono poi i pettini che risalgono le valli, ben 13 tra cui quello che percorrerà il fiume Aso. 297 chilometri in totale. A oggi sono stati realizzati, o in via di realizzazione, 166 chilometri, 130 da finanziare sono quelli che mancano, “ma la ministra De Micheli ha detto che ci investirà”. L’obiettivo è terminarla tutta per il 2025. Intanto, stando al cronoprogramma, da Pedaso, che spera si trovino poi i fondi per allungare il proprio tratto fino a Campofilone creando così un anello, a Rubbianello si pedalerà entro il 2021.
A questo si abbinano cinque ponti, tra cui quello fondamentale verso Campofilone che altrimenti resterebbe tagliata fuori avendo scelto di usare il lato sinistro (guardandolo da monte) del fiume. “Puntiamo sull’intermodalità. Le ciclovie seguono i percorsi delle ferrovie. Entro pochi anni avremo tutti treni nuovi, belli, sicuri, con telecamere, accessibili e con porta bici, addirittura i nuovi con presa per ricaricare le bici elettriche. Quindi noi puntiamo a incrociare sempre più le utenze, per scelta nelle Marche non si paga la bicicletta sul treno. Mi piacerebbe un abbonamento turistico che fa pagare meno il biglietto se porta la bici sul treno, una politica la contrario. Chiaro che poi le Ferrovie devono investire creando scivoli per spostare le bici con facilità. E Rfi ha sposato questa filosofia”.
Ci sarà un’unica segnaletica, in modo che ci sia un orientarsi semplice e diretto, oltre a bike park, con il primo già finanziato nel Montefeltro, “che permettono di vivere la bicicletta 365 giorni l’anno”. Puntando sul turismo sono state formate anche le prime guide turistiche in bicicletta. E tante altre ne arriveranno. “Tutta la programmazione europea va verso questa strada. Qui c’è sviluppo economico”.
Entrando nel merito, la ciclovia dell’Aso correrà lungo il fiume, “così eviteremo espropri e saremo più rapidi”, così che verrà potenziata anche la sicurezza idraulica del fiume. La vallata di comuni ne coinvolge 22 in un tratto di 51 chilometri di strada, intanto sono cinque (Pedaso, Altidona, Monterubbiano, Lapedona e Campofilone) quelli interessati dalla ciclabile finanziata con 3,3 milioni di euro con tanto di ponte a tre campate per Campofilone. “A differenza di altre ciclabili la progettazione sarà seguita dagli uffici di Fermo. Tempistiche certe e con meno incognite”. La pendenza media è 1,2, quindi percorribile da tutti attraverso laghetti, cave e angoli naturalistici non trovabili altrove.
“Grazie per la rivoluzione culturale. Noi sulla costa abbiamo iniziato. Un ponte realizzato in economia che funziona e che è già un riferimento delle due cittadine. Moresco e Rubbianello necessitano di un collegamento soprattutto d’estate. Noi abbiamo progetti di area vasta, dal contratto di fiume alla lotta al dissesto. C’è l’esigenza di movimento costa-monti, anche per i nostri campeggi” interviene la sindaca di Altidona, Giuliana Porrà, a nome dei colleghi che hanno partecipato alla presentazione. Una ciclovia che si va ad aggiungere a quella già presenta a Fermo, che collegherà Porto Sant'Elpidio a Montefortino correndo l'ungo il Tenna e qualla dell'Ete Vivo che invece collegherà Porto San Giorgio a Santa Vittoria in Matenano.
@raffaelevitali