“C'è vita nel cratere”. In queste poche parole del commissario Guido Castelli c’è il motivo per cui aa otto anni dalle terribili scosse ha senso fare il punto sulla ricostruzione. “Abbiamo una visione, non solo malta e calcestruzzo” prosegue ringraziando il governo Meloni per il continuo sostegno.
Il rapporto 2024 è pieno di numeri. “Dati che dicono che stiamo riportando le persone a casa, dando priorità a chi ha perso la prima casa. Sul versante privato abbiamo 8.500 cantieri attivi, e col ministero dell'Interno e la ministra Calderone abbiamo un piano per la sicurezza e la trasparenza. Ci sarà la digitalizzazione dei badge di cantiere affinché ci sia una tracciabilità. Abbiamo sviluppato quasi il 60% di tutto quello che abbiamo finanziato. In due anni abbiamo liquidato 2,5 miliardi” ribadisce.
Ventimila cantieri autorizzati, oltre 11 mila completati, il 95% delle opere pubbliche avviato col 66% degli interventi in progettazione, tra cui tante chiese e scuole, un incremento del 16,6% delle erogazioni di Cassa depositi e prestiti per gli interventi privati, e il trend è in forte crescita. Numeri su numeri che poi hanno un volto, quello delle persone che vivono nelle 'casette’: sono 11.182 famiglie, meno delle 12.319 dello scorso anno e delle 14.211 del 2022. “Una ricostruzione che ha coinvolto 8 mila chilometri quadrati di superficie italiana, 600 mila persone” specifica il commissario.
Un aiuto ad accelerare è arrivato anche dal superbonus: “Il governo ci ha dato un plafond: 'ti consento di utilizzarlo entro il limite di 330 milioni - ha spiegato - Di quei 330 milioni, abbiamo registrato richieste per 125 milioni. Quello che rimane lo useremo per mantenere inalterato il meccanismo fino alla fine. Poi, in legge di bilancio, sarà stabilito il tetto per il 2025. Sulla ricostruzione pubblica, da sempre la bestia nera, abbiamo dato un forte supporto ai Comuni per l'attuazione. Stiamo ricostruendo 455 scuole e per gli edifici di culto, insieme al ministro Sangiuliano, abbiamo un protocollo per il rafforzamento amministrativo delle soprintendenze”.
Mattoni, ma anche visione. “Vogliamo un Appennino contemporaneo, geloso della tradizione ma nel contempo capace di agganciare la modernità. Questo il senso di NextAppennnino e della rigenerazione. La questione è nazionale, il rilancio dell'intero Centro Italia marginalizzato già prima delle distruzioni del sisma e oggi sempre più centrale per il futuro del Paese e dell'Ue. Un Centro Italia rigenerato diventa presidio essenziale per mitigare gli effetti della crisi climatica perché solo un Appennino ripopolato contrasta il rischio idrogeologico”.
Al suo fianco il senatore ha la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, oltre ai governatori: “Un lavoro di squadra che dimostra la volontà del governo di imprimere una accelerazione. Il cuore del cratere è sorvegliato speciale, con i suoi interventi simbolo: Arquata e Castelluccio saranno oggetto di ricostruzioni ad altissima tecnologia antisismica, mentre ad Amatrice è partito il supercantiere del centro storico”.
Aggiunge il presidente delle Marche Francesco Acquaroli: “Numeri particolarmente significativi che testimoniano una accelerazione importante. La ricostruzione sta entrando nel vivo, quella dei cantieri ma anche la rigenerazione sociale ed economica”.
Raffaele Vitali